Intervento uscito su TERRA NORDEST il 5 aprile 2011

I tagli in bilancio praticati dalla Regione Veneto interessano diversi settori: la sanità, i trasporti soprattutto locali, la sicurezza sociale, la cultura, l’ambiente e la gestione dei parchi regionali e pure i controlli ambientali.

Proprio quando gli ultimi avvenimenti giapponesi ricordano come sia importante un controllo ambientale competente e soprattutto trasparente e pubblico, nel Veneto si taglia in questi importanti settori scientifici.  Legambiente Veneto, in una nota, esprime pertanto solidarietà ai lavoratori dell’ARPAV (Agenzia Regionale Protezione Ambientale Veneto) che in 150 rischiano il licenziamento per la decurtazione di 8 milioni di euro decisa dalla Regione. “Compiere una scelta del genere ai danni dell’ Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto - commenta Michele Bertucco, Presidente di Legambiente Veneto - significa colpire le molteplici attività di controllo sulla qualità dell’ambiente svolte dall’Agenzia che riguardano la salute di tutti i cittadini.” I dipendenti controllano l’aria, le acque, i rifiuti, il suolo, gli agenti fisici, supportano la magistratura e le forze di polizia nell’individuazione dei reati ambientali. Oltre ad occuparsi delle analisi sugli alimenti, della potabilità delle acque, delle diossine e di molto altro. “Ancora una volta – conclude Legambiente Veneto - governo nazionale e regionale sono in netta controtendenza con quanto accade nel resto del mondo, dove sulle le politiche ambientali si continuano ad investire fondi. Licenziamenti e precarizzazioni corrispondono non solo ad una enorme perdita di professionalità, ma anche l’impossibilità di sviluppare il controllo pubblico su temi di primaria importanza e di interesse generale”.