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L'occasione di Marghera

Uscito sul settimanale Carta - Estnord n. 17 - 2008

Ritengo opportuno ritornare nuovamente a parlare del progetto Moranzani. Il Programma “Vallone Moranzani”, che permetterà di scavare i canali navigabili della Laguna di Venezia e mettere in sicurezza i fanghi inquinati nella  nuova discarica chiamata  “Vallone Moranzani”  realizzando nel contempo una serie di interventi di natura idraulica, ambientale, paesaggistica e infrastrutturale viaria, ha infatti nelle scorse settimane trovato il consenso della popolazione di Malcontenta. Riuniti nella sala parrocchiale di S. Ilario 148 abitanti su 161 presenti all’assemblea convocata da tutti gli enti promotori dell’accordo (Enti locali, Magistrato alle Acque, Autorità Portuale, Ministero dell’Ambiente) hanno approvato il progetto Moranzani che permette di riqualificare una grande area degradata tra Porto Marghera e Malcontenta. Un intervento enorme, tra i più grandi mai realizzati in Italia, che porterà nel territorio un investimento di 334 milioni di euro. La decisione della popolazione è stata accolta favorevolmente da tutto il mondo politico e dalla stampa locale. Un bravo e attento giornalista come Maurizio Dianese ha addirittura scritto “Se i riflettori delle televisioni si fossero accesi a Malcontenta, ci si sarebbe accorti della differenza che c’è tra Russo Jervolino e Massimo Cacciari e quella che c’è tra Antonio Bassolino e uno come Davide Zoggia o Ezio da Villa…la politica, da queste parti, è soluzione dei problemi dei cittadini”.  Tra gli artefici di questo accordo figura l’assessore all’ecologia della Provincia il verde Da Villa che, mettendo in crisi i rivali politici sempre pronti a sparare contro i verdi, ha dimostrato che quando si lavora con coerenza e competenza, anche gli ecologisti sanno dire molti si.  Non tutto è roseo  però, alcune perplessità rimangono riguardo il trasferimento dei pericolosi depositi della San Marco Petroli ubicati alle porte di Malcontenta  oppure sulla efficacia delle tecnologie attuali per inertizzare i fanghi inquinati prima del loro stoccaggio in discarica, perplessità che hanno portato la storica associazione Italia Nostra ad attaccare comunque, in questo caso solitaria, l’intero Programma Moranzani.

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