Intervento uscito su TERRA NORDEST il 28 settembre 2010

“Erosione costiera in siti di interesse archeologico” è il titolo dell’interessante workshop che si svolgerà dal 2 al 3 ottobre 2010 nello splendido scenario dell’Isola del Lazzareto Nuovo (www.lazzaretonuovo.com) nella laguna nord di Venezia.

Organizzato dall’Archeoclub d’Italia Marenostrum e dalla Società Italiana di Geologia Ambientale, il convegno ha ricevuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Magistrato alle Acque di Venezia,  dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia, dal Comune di Venezia, dall’Ispra, dall’Upi, dall’Anci Veneto, dal Cmas Fipsas Gnrac, dall’Ordine dei Geologi Regione del Veneto, da Archeologia Viva – Aiqua.
Gli organizzatori evidenziano nel presentare il workshop come l’Italia “sia un paese ad altissimo rischio idro¬geologico e che i recenti fatti del messinese sono solo l’ultima drammatica te¬stimonianza di come, con le modifiche al territorio, l’uomo ha causato danni spesso irreversibili.
Esistono, secondo gli organizzatori, testimonianze di questo fenomeno molto meno drammatiche ma assai significative perché riescono a mettere in luce come, dopo secoli di pacifica convivenza tra uomo e ambien¬te, basti veramente poco per rompere l’equilibrio.
E’ il caso dei siti archeologici costieri, che dopo millenni di storia si trovano minacciati da una in¬calzante erosione. Il moto ondoso in pochi anni può inghiottire decine di metri di costa e di reper¬ti archeologici. Come sempre, però, la spiegazio¬ne ai disastri c’è ed è spesso imputabile all’opera dell’uomo: ad esempio (vedi il caso recente di Kamarina, RG), l’ampliamento di un porto.
Secondo i nuovi orientamenti di Ingegneria Idrau¬lica Costiera e Ambientale, le coste si possono proteggere con opere flessibili a basso impatto ambientale, come ripascimenti protetti, barriere frangiflutti soffolte, pennelli permeabili, geotubi, schermature, rivegetazioni, rivestimenti in legna¬me e pietrame, burghe, buzzoni, ecc., che posso¬no anche riqualificare l’ambiente naturale in cui il bene archeologico è inserito”. Inoltre l’Archeoclub d’Italia Marenostrum ricorda che “in materia di valorizzazione delle bellezze stori¬co-artistiche del nostro territorio, è in corso di realizzazione il progetto MED. AR¬CHEO. SITES che prevede la realizzazione di un programma di valorizzazione dei siti archeologici e storici del Mediterraneo, realizzato in partena¬riato con altri Paesi dell’area mediterranea”.
 La sessione mattutina di sabato 2 ottobre, introdotta da Rosario Santanastasio (Marenostrum Archeoclub d’Italia), vedrà interventi su aspetti archeologici e geologici mentre la sessione pomeridiana, moderata da Franco Ortolani, vedrà interventi su aspetti tecnici ed ingegneristici. La mattina di domenica 3 ottobre sarà dedicata all’immersione su un relitto presente in laguna. Il workshop, di carattere interdisciplinare, si rivol¬ge a ingegneri, geologi, archeologi che operano nel settore del territorio e dell’archeologia. Per partecipare all’evento la segreteria organizzativa è presso l’Archeoclub d’Italia – sede di Venezia tel/fax: 041.2444011 e-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .