Il trenino della Carnia
Uscito su TERRA NORDEST il 23 febbraio 2010
Si è ritornati a parlare della ferrovia in disuso “Carnia-Tolmezzo”. E questa è già una buona notizia. Grazie infatti alla passione del Comitato Ftmct (Ferrovia turistico-museale Carnia-Tolmezzo) la stampa locale e regionale ha ripreso interesse riguardo a questo progetto.
Il Comitato, fondato nel 2003, è formato da un gruppo di professionisti, ex amministratori e imprese del Friuli accumunati dalla passione per il treno e con l’obiettivo di preservare dall’abbandono e rilanciare un collegamento ferroviario tra la Carnia e Tolmezzo, collegamento che attraverserebbe la valle del Tagliamento offrendo ai visitatori panorami e paesaggi significativi. Il comitato intende ovviamente valorizzare una “mobilità sostenibile” attenta al territorio e a un turismo eco-sostenibile. La Ferrovia Carnia-Tolmezzo-Villa Santina, cento anni fa, fu salutata come strumento di progresso, come momento altamente innovativo e tecnologico e volano per portare queste terre a contatto con i mercati tedeschi. Successivamente invece la linea è stata gradualmente abbandonata a favore del trasporto su gomma con la chiusura del tratto da Tolmezzo a Villa Santina e con la successiva rimozione dello scambio che la univa alla rete italiana nella stazione di Carnia. Il comitato Ftmct ha fatto numerosi tentativi con politici e amministratori regionali e locali nonché con la società Cosint di Tolmezzo, proprietaria della linea, per concretizzare il progetto turistico-museale che potrebbe avere un impatto molto positivo per le popolazioni locali anche in termini turistici. Ma pare che il Cosint ritenga troppo vecchia questa ferrovia e troppo costoso rimetterla in sicurezza. Meglio smantellare la linea e far passare al suo posto un grande tubo che contenga gli scarichi della zona industriale di Amaro diretti al depuratore di Tolmezzo. Anche il comitato PAS-Dolomiti si è interessato alla storica ferrovia carnica proponendo che al posto di collegare Amaro e Longarone con una sorpassata e devastante autostrada, si unisca la stazione di Carnia a Calalzo e all’Europa con una moderna ferrovia che guardi alla gente e all’ambiente di montagna. Per il comitato Pas “solamente dei tetragoni incapaci, ignoranti di storia e di politica, non sanno capire l’importanza della ferrovia, il futuro che essa può rappresentare per la Carnia, la sua cultura, l’economia, il turismo”. Su tutto l’arco alpino, fanno presente i comitati, si stanno recuperando le antiche ferrovie dismesse e abbandonate. Non per farne qualcos’altro (come fogne, strade), ma per riportarle alla loro giusta funzione di trasporto collettivo di cose e persone, unite a tempo libero e cultura (bici, gastronomia, storia, scuole).
In Svizzera (Engadina) e in Alto Adige (Merano) su ferrovie recuperate viaggia un milione di persone all’anno. La Carnia pertanto non va “smantellata”, questa montagna va salvaguardata e conservata. Duro il commento finale del comitato Pas Dolomiti: “tenetevi le “vostre” autostrade cari presidenti, consiglieri, assessori (nati forse in montagna, non certo montanari) e lasciateci il “nostro” treno magari europeo che colleghi “Comunità e Comuni”.


