Intervento uscito su TERRA NORDEST il 22 marzo 2011

Pochi mesi fa, nel dicembre 2010, l'Alto Adige si è dichiarato Ogm free: con una norma provinciale l'utilizzo dei prodotti transgenici è stato messo al bando. In Friuli Venezia Giulia oltre cinquanta fra associazioni e organizzazioni agricole hanno presentato una proposta di legge a protezione dalle coltivazioni OGM in pieno campo e in questi giorni segnalano l'urgenza della sua approvazione all'approssimarsi della stagione delle semine.

All’appello mancava il Veneto e così pochi giorni fa il gruppo consiliare regionale della Lega Nord, con il consenso dell’assessore all’agricoltura regionale Manzato da sempre contrario all’uso degli Ogm in agricoltura, ha presentato una proposta di legge che vieta nell’intero territorio regionale la coltivazione degli OGM, l’allevamento di capi con mangimi genericamente modificati, l’uso di OGM nella produzione di beni agricoli o alimentari, legittima le colture OGM in ambienti isolati e autorizzati alla ricerca scientifica, esclude i prodotti OGM dall’accesso ai marchi di qualità regionali e ai contributi regionali, istituisce il contrassegno regionale di prodotto non-OGM (decade ogni 3 anni), istituisce sanzioni: da 5.000 a 50.000 euro per chi viola il divieto di coltivazione, e da 2.000 a 15.000 per l’uso improprio del contrassegno regionale. Un proposta coraggiosa soprattutto nella consapevolezza che non risulta “condivisa” dagli alleati politici del Pdl. Infatti le prime più dure critiche alla proposta e soprattutto all’assessore sono piovute dagli alleati di centro destra e soprattutto dal ministro alle politiche agricole, almeno per ora, ed ex governatore veneto Giancarlo Galan, favorevole ai prodotti transgenici. Addirittura il quotidiano di Confindustria Il Sole 24 ore ha dato ampio spazio alla vicenda attaccando in modo fin troppo irruento l’assessore Manzato parlando in merito alla posizione Ogm free dell’assessore e della proposta di legge regionale di “oscurantismo scientifico”. In realtà, come è noto, la stragrande maggioranza dei consumatori e degli agricoltori preferisce la genuinità e la difesa della biodiversità in campo agricolo pertanto non sono mancate le dichiarazioni favorevoli e di appoggio all’iniziativa legislativa. La coalizione “Veneto libero dagli OGM” composta da Federconsumatori, Vas-Verdi Ambiente e Società, Legambiente, CNA Alimentare, Cia, Confartigianato, Slow Food, Unci-Coldiretti, WWF, “sollecita tutta la classe politica regionale ad intraprendere una condivisione trasversale della proposta di legge presentata per evitare di consegnare alle multinazionali un patrimonio universale quale è la biodiversità e dichiarare, di conseguenza, la sconfitta delle eccellenze della produzione agroalimentare veneta”.
Stefano Masini, responsabile ambiente di Coldiretti, ha affermato che “Le iniziative legislative “salva territorio” adottate in Veneto ed in Friuli per difendere le campagne dalle contaminazioni del transgenico rappresentano un impegno concreto per la valorizzazione delle realtà produttive locali”. Linea condivisa da Simona Capogna, co-vicepresidente nazionale dei Vas, che all’accusa di oscurantismo e di minaccia al progresso lanciata contro l’assessore Manzato, ha replicato sottolineando che se “poi questo progresso debba essere pagato a caro prezzo (brevetti, inquinamento, insicurezza alimentare) sembra non avere importanza. Fortunatamente, per i suoi cittadini, Manzato ha deciso in modo ragionevole e democratico”.