Sulla testa delle Regioni ecco il nucleare del Pdl
La marcia verso il nucleare è iniziata...articolo di Simonetta Lombardo uscito sul quotidiano Terra di oggi 5 maggio 2009
Il provvedimento definisce la costruzione delle centrali «attività di preminente interesse statale». Enti e comunità locali non potranno più opporsi.
Il governo deciderà dove si può costruire una nuova centrale nucleare o un sito di stoccaggio: le popolazioni locali avranno diritto a ricevere «benefici diretti» ma non a opporsi perché si tratta di attività «di preminente interesse statale» e quindi soggette alla sola autorità di Roma.
Naturalmente il tutto rispettando «adeguati livelli di sicurezza dei siti, che soddisino le esigenze di tutela della salute della popolazione e dell’ambiente». Una Blitzkrieg nucleare che lascerà sul terreno - come minimo - i diritti delle popolazioni e i poteri delle Regioni e, di sicuro, ogni possibile politica di sviluppo del risparmio energetico o delle rinnovabili, impiegando risorse economiche e umane nel sogno, forse meglio dire nell’incubo atomico.
Il nuovo corso berlusconiano sul nucleare trova oggi il suo primo reale appiglio di legge, dopo gli annunci del febbraio scorso: il Senato voterà tra domani e dopodomani il Ddl 1195 che «dà al nucleare una corsia preferenziale e toglie di mezzo qualunque possibile resistenza regionale», spiega Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia.
Alla faccia del federalismo e con buona pace di Berlusconi che, in campagna elettorale, promette comunque ai sardi che mai si farà una centrale nucleare sull’isola. Dopo i numerosi annunci, le firme di accordi improponibili con la Francia, sta per arrivare la fine del primo tempo della commedia all’italiana sul ritorno del nucleare.
Il disegno di legge che verrà votato e approvato definitivamente questi giorni nell’aula di palazzo Madama è di quelli che riguardano l’intero universo, dalla class action ai consorzi agrari alle politiche di impresa. Ma sulla questione energia è devastante: via libera all’atomo e cancellazione del divieto di commercializzazione di elettrodomestici ad alto tasso di consumo energetico, in barba all’industria italiana che produce sostanzialmente solo frigoriferi e lavatrici di classe A.
Nel merito della politica atomica, la legge prevede la possibilità di militarizzare i siti di costruzione degli impianti nucleari («possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione», recita il Ddl), l’introduzione di un’autorizzazione unica e anche la possibilità de facto di aprire le porte a tecnologie nucleari obsolete.
Infatti, uno degli articoli del testo in esame prevede che le approvazioni concesse in Paesi con cui siano stati firmati accordi di cooperazione «tecnologica e industriale nel settore nucleare siano considerate valide in Italia, previa approvazione dell’agenzia per la sicurezza nucleare».
E il nostro paese collabora, attraverso l’Enel, alla gestione di un impianto di concezione sovietica in Slovacchia. A gestire l’affaire sarà una nuova Agenzia per la sicurezza nucleare, presumibilmente costituita con quel che resta dell’Enea Disp e degli ingegneri che stanno ultimando la loro carriera all’Ispra, l’istituto che ha inglobato l’Agenzia nazionale per la protezione dell’ambiente.
«Un testo che nasceva vecchio quando è stato scritto, nel luglio scorso - dice il senatore Pd Roberto Della Seta - e che oggi è addirittura decrepito: quella nucleare è un’opzione oggi totalmente al di fuori delle politiche della Ue, degli Usa, della Cina. Per il governo, politica energetica significa ritorno al nucleare, come se in questi mesi non fosse stato varato un pacchetto europeo sul clima o non fosse stato eletto Obama negli Stati Uniti. Per questo il Pd al Senato voterà no in maniera compatta, anche più che alla Camera».
Analoga contrarietà è espressa dalla portavoce dei Verdi Grazia Francescato: «Il Ddl è il cavallo di troia per reintrodurre il nucleare in barba al diritto dei cittadini di scegliere ed essere informati, scavalcando le prerogative e le decisioni dei territori e degli Enti locali. è questo il federalismo di cui tanto parla il governo? Invece di pensare ai sotterfugi per reintrodurre l’atomo, il governo pensi a un vero piano per lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica che sono il vero futuro dell’energia».

Ultimo aggiornamento ( Martedì 05 Maggio 2009 12:03 )


