Pensieri in libertà

Uscito sul settimanale Erba - novembre 1998

Entro venerdì 13 novembre, la commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Ministero dell’Ambiente, con quasi un mese di ritardo, renderà note le sue conclusioni sul progetto MOSE, ovvero la chiusura delle bocche di porto della Laguna di Venezia, in occasione delle alte maree, attraverso delle dighe mobili artificiali. Tale importante decisione è stata preceduta e, prevediamo, sarà seguita, da accese polemiche che da mesi ormai lacerano il mondo culturale, sociale e politico della città lagunare. L’ultima polemica, in ordine di tempo, l’ha innescata l’ex ministro Paolo Costa, attualmente consigliere dei Popolari in Consiglio Comunale a Venezia, che attraverso le colonne del quotidiano locale “Il Gazzettino” aveva sollevato seri dubbi sull’autorevolezza delle critiche formulate dal gruppo di lavoro del Comune, coordinato dal City manager Maurizio Calligaro, al progetto del Mose e al rapporto, positivo, che ne hanno fatto i cinque esperti internazionali di nomina ministeriale. Calligaro, ambientalista e grande conoscitore dei problemi lagunari, ha rassegnato irrevocabilmente le dimissioni, creando una nuova situazione di tensione nella maggioranza del Sindaco Cacciari. Contro l’opera artificiale si sono già espressi i Comunisti e i Verdi, a favore Forza Italia e Popolari mentre il Pds cerca soluzioni di mediazione. Fra pochi giorni arriverà il verdetto della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente, verdetto che, come ha fatto capire il Ministro Ronchi, non sarà interlocutorio.