Intervento uscito su TERRA NORDEST il 7 dicembre 2010

Da due mesi, prima dell'alluvione, la questione infrastrutturale nel Veneto, del Treno ad Alta Velocità (TAV) in particolare, è un argomento che domina la discussione all'insegna dell'emergenza nel panorama regionale della politica ma non nel Comune di Venezia.

Il tracciato del Treno Alta Velocità è una questione da risolvere entro la fine dell'anno, pena la perdita degli stanziamenti comunitari europei. Secondo l'Assessore regionale veneto competente Renato Chisso, bisogna avallare tale progetto già disponibile entro l'anno, per ottenere il finanziamento; poi strada facendo si potrà discutere per trovare un accordo sulle modifiche del tracciato. L'ipotesi di progetto proposta dalle Ferrovie dello Stato, concordato e avallato dalla Regione Veneto, individua un percorso che si distacca dalla linea per Venezia, oltrepassa il parco di S.Giuliano (non è chiaro se in galleria o in superficie) e poi lungo la gronda fino a Tessera, all'aeroporto, dove si vorrebbe la nuova stazione di Venezia. Prosegue in superficie, dapprima nella zona archeologica di Altino, attraversando il territorio agricolo della bonifica, non lontano dal litorale, per dirigersi poi a nord verso Portogruaro, lungo il tracciato ferroviario storico per Trieste, e poi in Friuli, dove quella Regione ha scartato l'ipotesi del tracciato litoraneo. Quindi un tracciato per il Veneto orientale prossimo alla laguna prima e poi di tipo "balneare", perché secondo i desideri dell'Assessore regionale e di altri Amministratori litoranei come Jesolo, si vorrebbero stazioni di fermata al servizio del litorale, per i turisti diretti al mare. Allo stato attuale, nessuna discussione pubblica è stata avviata sull’argomento mentre il Piano di Assetto Territoriale del Comune di Venezia non è stato ancora adottato. Per Italia nostra, Wwf Venezia miranese, Lipu, Vas Venezia, Ecoistituto del Veneto, Amico albero, Gruppo salvaguardia ambiente La Salsola, Comitato cittadini di Campalto, ci sono tanti interrogativi che meritano risposta e riguardano argomenti di non poco conto quali le soluzioni tecnologiche per evitare lo stravolgimento dell'assetto idrogeologico prodotto sulla gronda lagunare dalla sede di transito della TAV (in superficie o in tunnel) e quali gli effetti sull'ecosistema lagunare. La necessità di sapere, conoscere e condividere le scelte hanno avviato la mobilitazione delle associazioni citate che in questi giorni hanno avviato riunioni per informare i cittadini su quello che potrà succedere sul loro territorio.