Nuovo volume sulla Laguna di Venezia
Uscito su TERRA NORDEST il 27 luglio 2010
La storiografia su Venezia e la sua laguna si arricchisce di una nuova pubblicazione molto interessante curata da Luigi D’Alpaos, attento studioso della laguna veneta, e docente di Idraulica all’Università di Padova.
“L’evoluzione morfologica della Laguna di Venezia attraverso la lettura di alcune mappe storiche e delle carte idrografiche” edito dal Comune di Venezia con la collaborazione dell’Istituzione Centro Maree, permette di evidenziare in modo dettagliato le variazioni morfologiche della laguna soprattutto nell’ultimo secolo. Il tutto grazie a una attenta analisi di diverse carte prodotte in secoli diversi, da quella nota di Cristoforo Sabbadino del 1556, ai rilievi del capitano napoleonico Augusto Dénaix (1809-1811) fino alle più recenti carte idrografiche della laguna del 2003 passando per le tavolette del Corpo Reale del Genio Civile di Venezia datate 1901. Il risultato, dal punto di vista storiografico, è assai importante mentre il risultato finale sullo stato di salute della laguna non altrettanto. L’analisi infatti evidenzia un forte processo in atto di erosione che potrebbe trasformare la laguna in un “braccio di mare”: la riduzione delle superfici di barena (da 160 a 47 Km quadrati) e l’approfondimento dei fondali medi nella laguna centrale (da 60 cm a un metro e mezzo) sono un segnale chiaro. Un processo erosivo, tanto per cambiare, causato soprattutto dall’uomo e ai suoi interventi per rendere navigabili alle grandi navi e natanti diversi canali. Pure la costruzione dei moli alle bocche di porto e lo scavo del Canale Malamocco-Marghera hanno di fatto modificato l’idrodinamica lagunare soprattutto nella laguna centrale e meridionale aumentando l’erosione dei sedimenti lagunari. A differenza della laguna nord dove l’erosione ha meno intaccato la morfologia di questo ambito e dove il Comune di Venezia vorrebbe, non a caso, realizzare un parco ma, questo, è un altro discorso. D’Alpaos racconta queste trasformazioni in modo scientifico ma con una scrittura semplice e divulgativa pertanto accessibile pure ai non addetti ai lavori. E’ questo è un aspetto da non sottovalutare visto che il libro è destinato soprattutto alle scuole e alle biblioteche. Le conclusioni del volume sono chiare: “quella del futuro sarà una laguna morfologicamente molto meno articolata di quella attuale, praticamente appiattita nelle sue forme, con profondità che tenderanno generalmente verso i valori di 2.0 - 2.5 m, concordemente previsti da alcuni dei modelli di evoluzione a lungo termine messi a punto ultimamente. Se non si prederà coscienza di questi fatti, purtroppo, più che di laguna è molto probabile che nel futuro si dovrà parlare di laguna al tramonto, profondante trasformata rispetto ai suoi caratteri originali, soprattutto dall'opera poco preveggente dell'uomo moderno, troppo incline a soddisfare esigenze particolari anche a costo di sacrificare un ambiente che non ha eguali”. Oggi l’erosione della laguna di Venezia e la sua trasformazione in braccio di mare sono forse il principale problema della salvaguardia di Venezia e della laguna e non tutti se ne sono accorti, ambientalisti compresi.
Ultimo aggiornamento ( Giovedì 29 Luglio 2010 15:31 )


