Ogm in Friuli ?
Uscito su TERRA A NORDEST martedì 16 febbraio 2010
“Non basterà una sentenza del Consiglio di stato a permettere la coltivazione di mais ogm nel territorio del Friuli Venezia Giulia”. Non ha dubbi Elsa Bigai direttrice della Coldiretti del Friuli, la sua organizzazione vigilerà sul territorio affinché Futuragra non cominci a seminare mais ogm nel pordenonese.
Conferma inoltre la possibilità di ricorrere allo strumento del Referendum per bloccare le coltivazioni trasgeniche nel proprio territorio “per difendere il sacrosanto diritto della stragrande maggioranza dei cittadini e degli agricoltori di mantenere i propri territori liberi dagli organismi geneticamente modificati (Ogm), se si dovesse rendere necessario, avvieremo un referendum e faremo esprimere il voto degli agricoltori, come previsto dalla raccomandazione comunitaria in materia di coesistenza degli Ogm con le altre coltivazioni”. Inoltre Bigai sottolinea la necessità di rilanciare “le coltivazioni tipiche del Friuli Venezia Giulia che sono un esempio di biodiversità, un patrimonio unico da valorizzare, sono la nostra storia e la nostra tradizione”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente regionale di Coldiretti Dario Ermacora che ricorda come “sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione”, il 72% dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali”. “Una agricoltura moderna che vuole rispondere alle domande dei consumatori deve fare – afferma Ermacora - scelte coerenti con i bisogni di sicurezza alimentare e ambientale nel rispetto del principio della precauzione, per non iniziare a percorrere strade senza ritorno. Anche per questo ci opponiamo alla diffusione delle coltivazioni Ogm in Italia e sosteniamo l'obbligo di indicare in etichetta la loro eventuale presenza nei prodotti importati da altri Paesi per dare l'opportunità di riconoscere i prodotti "Ogm free". La scelta di non utilizzare Ogm non è quindi il frutto di un approccio ideologico ma – conclude Ermacora - riguarda una precisa posizione economica per il futuro di una agricoltura che vuole mantenere saldo il rapporto con i consumatori. Posizione questa condivisa anche dalle sezioni friulane di Legambiente e del Wwf che subito si sono dichiarate contrarie alla possibilità di coltivare il mais Monsanto nella provincia di Pordenone e, in generale, in tutto il territorio regionale per motivi legati alla tutela ambientale e alla sicurezza alimentare.
Nel frattempo Futuragra continua la sua lotta pro biotecnologie dopo la sentenza a suo favore del Consiglio di Stato e incassa il sostegno di Confagricoltura “ringrazio Federico Vecchioni che ha dimostrato coraggio e capacità di interpretare le vere istanze dell’agricoltura, che in questo momento chiede di poter competere ad armi pari con gli strumenti messi a disposizione dalla ricerca sulle biotecnologie, così si è espresso Duilio Campagnolo, presidente di Futuragra. Vecchioni ha saputo guardare lontano senza farsi intimidire dalla propaganda ed è stato uno dei pochissimi che in questo Paese ha avuto il merito di mantenere vivo il dibattito sugli Ogm. L’agricoltura che vuole andare avanti e non indietro, quella delle aziende che non vogliono chiudere, ma continuare a lavorare migliorando la qualità e la competitività dovrebbe interrogarsi su chi oggi concretamente interpreta queste istanze”. Futuragra ha scritto inoltre al Ministro Zaia affinché firmi il decreto per la ripresa della sperimentazione in campo aperto e agli amministratori regionali affinché individuino e segnalino al Ministro i siti per la sperimentazione in campo. La Coldiretti friulana ha fatto opportunamente notare che trasversalmente la maggioranza del consiglieri regionali in questa regione di nord-est si è sempre dichiarata contraria all’introduzione degli Ogm in agricoltura ma, allo stato attuale, non esiste un pronunciamento ufficiale in merito del Consiglio Regionale. In questo contesto - sostiene la Coldiretti - è importante la posizione espressa dal presidente della Commissione Europea Jose Manuel Durao Barroso che ''non vuole imporre la coltura degli Ogm in Europa'' e lasciare liberi gli stati membri di decidere se desiderano coltivare o no Ogm sul loro territorio. Conseguenza di questa decisone per Simona Capogna dei Vas è “chiedere al Ministro Zaia di emanare immediatamente un decreto legge che annulli il pericolo di una imminente semina Ogm e che realizzi, finalmente, ora che è possibile, un’Italia libera da Ogm”.
Ultimo aggiornamento ( Mercoledì 17 Febbraio 2010 21:56 )


