Home Articoli responsabili 2011 Non si salva nemmeno Tiziano

Non si salva nemmeno Tiziano

Intervento uscito su TERRA NORDEST il 18 ottobre 2011

Non può bastare un evento come quello recente presso la fiera di Longarone dedicato all’Expo Dolomiti, a rilanciare la montagna triveneta. Non sono le nuove piste da sci che si vorrebbero fare a San Vito di Cadore (BL) piuttosto che a Forni di Sopra (UD), una vera e sensata risposta a un declino economico della montagna.

Dolomiti Unesco sono una grande occasione di rilancio per l’intero territorio montano, per un turismo sostenibile ed eticamente consapevole, ma purtroppo come avviene sempre in Italia, Dolomiti Unesco hanno rappresentato finora solo il pretesto per litigi incomprensibili, rivendicazioni fuori luogo o loghi rifatti perché non rappresentativi, nemmeno graficamente, della realtà territoriale che si vuole rappresentare, ovvero quell’immenso patrimonio storico, naturale e culturale, rappresentato dalle Dolomiti. Quello che colpisce in questi giorni leggendo la stampa locale o navigando nei principali portali web dedicati alle Dolomiti, sono le decisioni istituzionali prese da vari organi che dimostrano come  sia assente completamente una visione unitaria e sistemica della montagna. Si naviga a vista, senza alcuna concertazione fra gli enti locali, senza una visione chiara e unitaria di cosa fare per sviluppare e nel contempo preservare l’universo montano in collaborazione con tutte quelle associazioni e organizzazioni che vivono e difendono la montagna stessa. Così la Provincia autonoma di Bolzano, dopo averlo annunciato, passa ai fatti e dichiara solitaria di voler mettere il pedaggio a partire dal prossimo anno sullo Stelvio, il Friuli Venezia Giulia tagli i fondi ai parchi così come il Veneto e, la stessa Regione Veneto, di fronte ai tagli di bilancio, azzera i fondi destinati alla manutenzione del sentieri soprattutto di quelli attrezzati o delle ferrate. In tutto questo non si vede una logica o una programmazione che inquadri i singoli problemi, di quale natura essi siano, e che intenda risolverli nell’intento di rilanciare l’economia in questi territori dove le attività produttive sono in crisi e dove il turismo non sempre può risolvere la situazione. Un turismo che, ad esempio nel Cadore, non è solo ambientale o escursionistico ma pure culturale. Per questo motivo desta scalpore e preoccupazione il fatto che la suggestiva casa natale del pittore Tiziano Vecellio a Pieve di Cadore (BL) sia in pericolo e che la Soprintendenza di Venezia, attesa per una prima valutazione dei danni, non si ancora intervenuta. Si apprende che una valutazione non ufficiale dei danni sarebbe già stata fatta da tecnici esterni alla proprietà ed è una cifra non indifferente: sarebbero necessari oltre 150.000 euro per rifare il pavimento del primo piano. Soldi che mancano nel bilancio della Magnifica Comunità Montana del Centro Cadore, proprietaria dell’immobile. Dal mese di agosto la casa natale di Tiziano Vecellio è puntellata all’interno del piano terra con delle travature provvisorie che impediscono il crollo del pavimento della stanza del piano rialzato, nella quale si trova il vecchio caminetto.
Tempi duri per la montagna triveneta.

 

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