No al porto in Valle Grotari
Intervento uscito su TERRA NORDEST il 19 aprile 2011
Valle Grotari, siamo nella Laguna di Marano e Grado, è uno dei più spettacolari esempi in Friuli Venezia Giulia di come una piccola zona umida abbandonata (circa 12 ettari) possa diventare un bacino di naturalità e biodiversità.
In quest'area -- compresa in una Important Bird Area (IBA) e adiacente al Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) "Laguna di Grado e Marano" -- fino ad oggi sono state segnalate oltre 170 specie di uccelli, fra cui 30 regolarmente nidificanti. Su questa zona umida, che l'amministrazione comunale di Marano (UD) vorrebbe trasformare in porto turistico, il Wwf friulano torna all’attacco e chiama in causa i consiglieri regionali, inviando loro una proposta di interrogazione in cui si richiamano, punto per punto, tutte le possibili violazioni delle norme comunitarie che il progetto di trasformazione dell’ex valle da pesca in porto turistico finirebbe per comportare.
La lettera è stata inviata ai membri del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ricordando loro come “quest’atto si sia reso necessario visto il totale silenzio del presidente della Regione e dell’assessore regionale all’agricoltura e alle foreste (che evidentemente dimentica di esserlo anche alle aree protette) di fronte alle centinaia di richieste di intervento contro la distruzione di Valle Grotari giunte anche al loro indirizzo”. E sugli impatti negativi del progetto del porto (diretti o indiretti che siano), afferma il Wwf, non ci piove, visto che la stessa amministrazione ha previsto l’applicazione di misure di compensazione per la distruzione del sito.
L’associazione vuole anche sapere se corrisponde al vero che ad accollarsi l’onere delle misure di compensazione saranno tutti soggetti pubblici: il Comune, col supporto economico della Regione, per l’acquisto dell’area in cui andrà ripristinato l’ambiente distrutto (la tenuta privata “La Muzzanella) e la sua rinaturalizzazione; la Regione e il Consorzio di Bonifica della Bassa Friulana l’obbligatoria caratterizzazione e bonifica del sito, visto che esso ricade all'interno di un Sito d’Interesse Nazionale. “Profitti per pochi - conclude il Wwf - oneri per tutti”.


