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Un nuovo studio sulle maree

Uscito sul Gazzettino - novembre 2001

Una delle questioni più importanti su cui oggi si concentra l’attenzione degli scienziati di tutto il mondo è quella relativa alle variazioni del livello del mare e alle conseguenze che questo temuto fenomeno potrà determinare sull’equilibrio dei sistemi ambientali costieri. Come è noto la Laguna di Venezia, assieme alla fascia territoriale cha va dal delta del Po alla foce del fiume Isonzo, rappresenta una delle aree a maggior rischio del territorio italiano. Pertanto l’Ufficio Compartimentale di Venezia del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN/VE), diretto dall’ing. Maurizio Ferla, ha con un recente studio aggiornato a tutto il 2000, con analisi relative al decennio 90-99, le osservazioni sul livello marino a Venezia ferme al periodo 1872-1992. Lo studio ha analizzato l’andamento del livello medio del mare, la frequenza delle alte maree, le acque alte, arrivando anche a formulare delle conclusioni.
Ad esempio, il nuovo studio ha permesso di osservare che i casi di acqua alta – dove con questo termine si intendono comunemente i fenomeni di alta marea che superano la soglia del 110 cm rispetto lo zero mareografico di Punta della Salute – appaiono, su base decennale, in aumento. Su base annuale, il maggior numero di casi resta ancora il 1979 in cui il fenomeno si è presentato per 10 volte; tuttavia il decennio 90/99 va ricordato per l’elevato numero di casi, 44 contro i 31 del 60/69 e del 70/79, ma anche perché, sia nel 1996 che nel 1997, il fenomeno si è presentato per ben 8 volte in un anno. Nell’anno 2000 il fenomeno si è ripetuto per 7 volte. Nella tabella 1 viene riportata la serie aggiornata dei 15 maggiori casi di acqua alta a partire dal 1867 fino al 2000. Nelle conclusioni vengono evidenziati alcuni aspetti significativi. Durante il decennio 90/99 il livello medio marino decennale a Venezia si è mantenuto intorno a 22 cm., già osservati a partire dal decennio 60/69, lasciando supporre che l’incremento medio di 24 cm, calcolato per il periodo 1872/1992, sia rimasto invariato anche per il periodo 1872/2000. L’aumento della frequenza delle alte maree, in particolare di quelle comprese tra i 100 e i 120 cm., non sembra correlabile a ipotizzati innalzamenti del livello medio marino che nell’ultimo decennio non ha subito particolari variazioni. Piuttosto, secondo lo studio, l’aumento della frequenza è da ricercare nell’aumento della frequenza di quelle perturbazioni meteorologiche che favoriscono la formazione di venti di scirocco in Adriatico

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