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Polemiche sulla Legge Speciale

Intervento uscito su TERRA NORDEST il 16 novembre 2010 

La nuova bozza della legge speciale di Venezia è già immersa in una “marea” di polemiche. Lo sbarco del Ministro Brunetta a Venezia venerdì 13 novembre non ha portato probabilmente i frutti sperati. Il ministro doveva relazionare prima in Provincia e poi in Comune di Venezia dove lo attendevano i consiglieri e i sindaci dei comuni della gronda lagunare.

Ebbene, come al dire il vero la storia insegna dai lontani anni ’70 in cui fu presentata la prima proposta, la bozza legislativa ha suscitato notevoli proteste, tensioni e polemiche a non finire. Le prime contestazioni sono state di natura “fisica” infatti nella sede della Provincia di Venezia a Ca’ Corner sono volate manganellate fra la polizia ed esponenti di alcune associazioni locali, centri sociali, studenti e semplici cittadini che volevano entrare nella sede del Consiglio provinciale semplicemente  per ascoltare la relazione del ministro. La polizia ha respinto con la forza la richiesta dei cittadini motivando tale azione con il fatto che la seduta non era aperta al pubblico e la manifestazione non risultava autorizzata. Quaranta denunciati dalle forze dell’ordine per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, dure preteste dei manifestanti per la risposta violenta della polizia. Solidarietà ai manifestanti è arrivata dai consiglieri comunali della lista civica “In comune” e dalla Federazione della sinistra. Nel frattempo il ministro dalla Provincia, sempre nello stesso pomeriggio, si è spostato a Ca’ Farsetti sede del Comune di Venezia per illustrare la proposta legislativa ai comuni interessati. Una illustrazione abbastanza blanda, in alcuni passaggi scontata, dove ben poco di nuovo è stato detto riguardo una bozza che con il passare del tempo viene sempre di più criticata. Mentre in generale a livello istituzionale i Comuni in qualche modo hanno offerto una collaborazione al ministro Brunetta pur ritenendo la bozza da modificare e chiedendo maggior poteri agli enti locali nonché nuovi finanziamenti, bene ha fatto il Sindaco di Venezia Orsoni a ricordare al Governo che le precedenti leggi speciali sono ancora vigenti e che pertanto si attendono finanziamenti, che non arrivano,  per importanti interventi di diversa natura. A livello politico però la distanza fra la bozza Brunetta e il centrosinistra si allarga. Per il Pd veneziano il testo è troppo centralista e va rivisto, inoltre il testo è troppo sbilanciato verso la grandi opere. Il deputato veneziano del Pd Andrea Martella ha fatto sapere che il suo partito presenterà a dicembre una bozza alternativa dove poteri speciali, come per il Sindaco di Roma, verranno previsti per il Sindaco di Venezia soprattutto sulle acque, sulla laguna e sulle bonifiche. Per Felice Casson, senatore veneziano sempre del Pd, la bozza va rivista e nel merito va contestata l’assoluta mancanza di fondi statali per la città. Anche alcune associazioni ambientaliste hanno fatto sentire la loro voce. Ambiente Venezia, No Mose e No grandi navi, contestano la legge in quanto troppo sbilanciata verso le grandi opere e priva di reali finanziamenti per la città. I Vas veneziani evidenziano l’assoluta mancanza di qualsiasi passaggio sulla nascita della città metropolitana e il totale silenzio sull’ipotesi di formazione del parco della laguna di Venezia così come previsto dalla pianificazione territoriale del Comune di Venezia.

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