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Grado e i progetti distruttivi

Uscito su TERRA NORDEST del 1 febbraio 2011

La ridente e nota località turistica balneare di Grado (Udine) divisa fra il mare e la bella laguna di Marano e Grado rischia di essere stravolta da una colossale cementificazione. La denuncia parte dalle sezione friulane delle associazioni Italia Nostra, Legambiente e Wwf.  E, secondo queste organizzazioni ecologiste, saranno proprio i residenti a pagarne il prezzo, vedendosi catapultare, nel giro di dieci anni, in una città invivibile con problemi di traffico, di affollamento delle spiagge e delle strutture ricettive, e con conseguente perdita degli elementi che contraddistinguono oggi la nota località turistica.

Le associazioni evidenziano che “nel proprio Piano regolatore il Comune di Grado ha previsto due mega zone di espansione in località ex Valle Cavarera, su una superficie di circa 493.000 metri quadrati, dove si potranno costruire circa 394.400 metri cubi di cemento, da destinare a residenze turistiche, ricettive, commerciali e direzionali. Inoltre in questi giorni è stata è stato adottato un altro piano particolareggiato di iniziativa privata del comparto B Sacca dei Moreri, su una superficie di 267.461 metri quadrati dove si potranno costruire 269.215 metri cubi di cemento da destinare a residenze turistiche e ricettive e un mega parcheggio di intercambio dalla superficie di 7.848 metri quadrati. Queste due mega urbanizzazione porterebbero la popolazione insediabile ad un massimo di 4.588 unità, 1972 nella lottizzazione ex Valle Cavarera e 2616 nel comparto B Sacca dei Moreri”. Inoltre l’espansione edilizia in Sacca dei Moreri, hanno spiegato le associazioni, andrebbe a collocarsi tra il Sito d’Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale (SIC-ZPS) della Laguna di Grado-Marano e l’area SIC-ZPS della Mula di Muggia, aumentando la pressione antropica sui due sistemi ambientali, già in sofferenza, e interrompendo ancor di più il precario corridoio ecologico esistente. Il progetto in zona Sacca dei Moreri si sviluppa in un’area vincolata ai sensi dell’articolo 142 del DLgs 42/2004 “Codice Urbani”, il quale tutela al comma 1 lettera a) “i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare”: Si tratta dunque di un’area sottoposta a tutela paesaggistica, almeno per la fascia di 300 metri dalla battigia, proprio dove si intendono innalzare edifici di 3 livelli (pari 9 metri) che cambieranno completamente il paesaggio del litorale di Grado.
 Alla luce di tali considerazioni, Legambiente, WWF e Italia Nostra chiedono al Comune di Grado di fermare il progetto, chiedono di bloccare le assurde mega edificazioni e puntare ad un turismo sostenibile che valorizzi di più le aree protette e naturalistiche del comune.

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