Home Articoli responsabili 2001 La Chimica verde

La Chimica verde

Uscito sul Gazzettino nel settembre 2001

Si conclude oggi all’Auditorium S. Margherita il “Workshop on Green Chemistry Education” organizzato dal Comitato sulla Green Chemistry, formato da studiosi italiani e stranieri e di cui il Presidente è il prof. Pietro Tundo, con la collaborazione del Consorzio Interuniversitario Nazionale “La chimica per l’Ambiente” (INCA) e l’OCSE. Per tre giorni sono stati discussi i risultati di varie attività e iniziative di circa 25 Paesi, facenti parte di organizzazioni internazionali come appunto l’OCSE e la IUPAC, di società e agenzie per l’ambiente come l’EPA (Environment Protection Agency), l’ACS (American Chemical Society), la Royal Chemical Society, discussioni e iniziative che hanno riguardato la necessità e l’opportunità di inserimento all’interno dei Programmi di Formazione nazionali e internazionali delle tematiche inerenti la Green Chemistry ovvero la Chimica “verde” o “sostenibile”. La chimica verde è finalizzata infatti alla studio di nuove metodologie applicabili all’industria in grado di produrre dei processi ecocompatibili capaci di ridurre o eliminare la generazione e l’immissione nell’ambiente di sostanze inquinanti o dannose alla salute dell’uomo. Il programma dei lavori, cha ha visto la partecipazione di circa una sessantina tra professori universitari, ricercatori ed esponenti del mondo politico e industriale, prevedeva la suddivisione delle attività in vari gruppi di lavoro che hanno preso in esame tutta una serie di obiettivi e scopi alla base del Workshop. In particolare si è discusso dei programmi industriali e governativi esistenti che prevedono l’inclusione della Chimica “verde” all’interno dei sistemi informativi che trattano di ricerca e sviluppo nonché dell’istituzione di premi dedicati o ancora di finanziamenti specifici. Si sono pure affrontate le tematiche relative alle risorse e agli strumenti didattici esistenti e predisposti a trasferire i contenuti della Chimica “verde”, le tematiche relative agli ambiti e ai livelli di formazione ove inserire i contenuti della stessa Chimica “verde” e ancora le tematiche relative alle possibili raccomandazioni e indicazioni su come attuare i programmi di formazione sempre sulla Chimica ecocompatibile. Dai documenti presentati e dalle varie relazioni illustrate risulta pure evidente la consapevolezza del ruolo strategico che può rappresentare oggi una chimica sostenibile all’interno di un progresso scientifico e tecnologico che deve sempre di più fare i conti con la salvaguardia dell’ambiente e del territorio.

Sto leggendo
Banner
Notizie flash

 -