Uscito sulla Nuova Venezia il 4 marzo 2008

Un nuovo non-luogo direbbe il filosofo Marc Augè.
Un luogo di transito, anonimo, senza anima, senza emozioni, esempio di consumismo e di tutto quello che non dovrebbe essere oggi un territorio, al contrario, radicato alle sue origini, alle sue identità e paesaggi. Con i suoi 563 mila metri quadri cementati, per un milione  e 720 mila metri cubi di costruito, Veneto City è tutto questo, un non-luogo finalizzato alla circolazione e al consumo, senza vocazione territoriale. In una delle zone più densamente urbanizzate si aggiunge cemento al cemento, per costruire una cittadella per destinazioni che ancora oggi appaiono nebulose. Ma l’importante è fare, quindi costruire per poi vedere a cosa servirà, e se servirà.
Come associazione VAS (Verdi Ambiente Società) ci schieriamo con tutti coloro (alcune forze politiche, alcune categorie e associazioni) che chiedono che nel territorio a cavallo dei comuni di Dolo, Mirano e Pianiga, non venga costruita Veneto City, progetto inutile che comporterebbe irrimediabilmente una cambiamento sociale e ambientale nell’intera area