Home Articoli responsabili 2009 Quale futuro per i verdi italiani?

Quale futuro per i verdi italiani?

Intervento uscito sul sito www.estnord.it/ il 19 giugno 2009

E' evidente che difficilmente in Italia una elettore interessato ai verdi ne capisce qualcosa. Prima siamo andati con i socialisti (Girasole), poi con la sinistra anche comunista (Arcobaleno), poi con i Socialisti, Sinistra Democratica e fuoriusciti di Rifondazione (Sinistra e Libertà), cosa ci manca ? Forse ritornare a fare i verdi, magari con una nuova classe dirigente nazionale meno autoreferenziale, con più idee e con una vera apertura verso il mondo e la società civile e ambientalista, allargarsi e creare un soggetto politico meno autoreferenziale e non chiuso nell’angolo della sinistra“radicale”, quindi non schiacciato esclusivamente a sinistra ma che guardi alla politica trasversalmente.

Non so se SL diventerà questo e avrà la capacità di diventare un soggetto ambientalista di stampo europeo cambiando fisionomia, denominazione, rompendo con alcune posizioni storiche della sinistra, le premesse per ora non sono buone. Comunque il dibattito è in pieno svolgimento. I verdi veneti lo avevano aperto da tempo non condividendo la scelta della maggioranza del partito di creare il cartello elettorale di SL. Nel sito del quotidiano ecologista Terra (www.terranews.it) da giorni ci sono diversi interventi che analizzano quale può essere il futuro dei verdi o di un partito verde in Italia. Continuare nell’esperienza di Sinistra e Libertà o prendere esempio dai risultati europei dei verdi e rifondare un nuovo partito espressione della variegato arcipelago ecologista e non solo? Io penso, pur avendo lavorato sempre in modo trasparente in campagna elettorale sia per la Sinistra Arcobaleno che per Sinistra e Libertà, che oggi serva un partito verde allargato che parli un nuovo linguaggio, insomma che sia moderno e trasparente. In Italia c'è bisogno di questo, di una novità e di un nuovo personale politico. Personale politico che torni a leggere il territorio, a capire la gente, a parlare di ecologia della politica, di trasparenza, di diritti civili, dei diritti dell’ambiente, a coniugare impegno sociale con impegno ambientale, a parlare di temi troppo spesso considerati distanti o prerogativa di altre forze politiche, come la sicurezza dei nostri territori. Cerchiamo di rialzarci, partendo dalle idee, da nuove persone che se ne facciano portatrici, parlando e coinvolgendo tutti: imprenditori, professori, ricercatori, scienziati, ecologisti, intellettuali, casalinghe, giovani.... senza paura di perdere, penso alla nostra classe dirigente, il controllo del proprio orticello ma aprendosi a nuove esperienze e a nuove realtà. Ricordando alcuni aspetti positivi della vecchia Federazione delle liste verdi, riscoprendo lo spirito iniziale federalista del nostro modo di far politica; coinvolgendo l’associazionismo storico ambientalista, le associazioni e le loro espressioni migliori, in termine di personale politico,  per creare un nuovo soggetto autonomo che rappresenti davvero una novità nel nostro triste panorama politico. Non si vincerà subito ma, forse, lentamente si tornerà a lavorare nel territorio e si riconquisterà la fiducia di quei cittadini che, oggi, non sanno più che in Italia esistono ancora i verdi o un partito di stampo ecologista.

Ultimo aggiornamento ( Giovedì 06 Agosto 2009 13:51 )

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