Uscito su TERRA NORDEST IL 5 APRILE 2011

Dopo l’Alto Adige, dopo la proposta di legge depositata in Consiglio Regionale dalla Lega Nord contro l’uso degli ogm in agricoltura nel territorio veneto, una buona notizia arriva pure dal Friuli Venezia Giulia dove un voto trasversale ha approvato qualche giorno fa una legge anti-Ogm.

Il testo è il frutto di due proposte di legge depositate da varie forze politiche nell'autunno del 2010, dopo le polemiche causate dalle semine di mais modificato nel Friuli orientale sperimentate da Agricoltori Federati, per cui l'agricoltore Giorgio Fidenato è stato condannato dal Gip Tribunale di Pordenone.
AIAB-FVG, Legambiente e WWF, tra le 58 associazioni che hanno promosso la legge regionale a protezione della biodiversità e dei prodotti agricoli di pregio dal rischio di contaminazione da piante Ogm, esprimono soddisfazione per l'approvazione avvenuta del testo. Esso in sintesi proibisce la coltivazione commerciale di piante Ogm su tutto il territorio regionale, pur lasciando la possibilità alla sperimentazione a pieno campo sotto sorveglianza e autorizzazione dell'ERSA. Il suggello legale corona così un'iniziativa partita dal basso che ha coinvolto associazioni dei settori più diversi e varie organizzazioni agricole ed in aula regionale ha ottenuto un ampio sostegno, a dimostrazione che  la cosiddetta "società civile" può ottenere dei risultati importanti anche contro gli interessi di pochi (le multinazionali del settore agricolo). La stagione delle semine, fanno sapere le associazioni ambientaliste, incombe e si auspica che gli organi regionali possano efficacemente sorvegliare e prevenire le semine illegali di mais Ogm ed evitare il triste spettacolo della scorsa estate.
La legge in sintesi vieta la semina e la coltivazione di Ogm sul territorio friulano e prevede che le emissioni di organismi modificati siano possibili solo a fini sperimentali purché autorizzate ai sensi di quanto dispone della direttiva comunitaria in materia del 2001. Tale decisione è stata presa per impedire il rilascio e la diffusione di materiale geneticamente modificato e la possibile commistione con le convenzionali e biologiche. Il testo prevede sanzioni da 5 a 50 mila euro per i trasgressori. Gli ambientalisti e gli agricoltori si augurano che la medesima scelta legislativa ora venga fatta pure dalla Regione Veneto.