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Tra le cave di Praello

Uscito sul Gazzettino nel luglio 2002

Un fiume, o persino delle cave abbandonate, possono spesso diventare luoghi d’esperienza capaci di insegnare più di ogni libro o più di un documentario naturalistico. Gli alberi, gli animali, la vegetazione a volte possono creare delle emozioni nuove e fare percepire al viaggiatore sensazioni speciali. L’itinerario naturalistico che unisce le cave di Praello – fiume Dese – San Michele Vecchio rappresenta la somma di queste particolari sensazioni. Il punto di partenza è il centro di San Liberale. Quindi in corrispondenza della curva della strada provinciale Favaro-Quarto d’Altino, si prende la via Zuccarello in direzione sud e si percorre la medesima per circa 2 km fino al Ponte Alto che attraversa il fiume Dese. In questo punto si svolta a destra lungo l’argine senza attraversare il ponte. Questo tratto, di lunghezza complessiva di 1500 metri, è particolarmente interessante per la sinuosità del tratto. Dall’argine del Dese si passa direttamente all’argine del Fossa Storta e si prosegue ancora fino ad un piccolo ponte che attraversa il Fossa Storta, lo si segue, uscendo così dall’argine e si raggiunge la via Praello. Percorrendo questa via per 350 m. si raggiunge l’oasi naturalistica rappresentata dalle Cave di Praello. L’area è composta da un vasto complesso di cave per una superficie di oltre 50 ettari. Nelle vasche, poco profonde, si intersecano ambienti e vegetazioni diverse: dai canneti alla tipica vegetazione ripariale. Questi ambienti, interessanti dal punto di vista naturalistico, ospitano una importante avifauna: nidificano il Tarabusino nei canneti, il Corriere piccolo e la Pavoncella nei prati incolti, il Martin pescatore nelle argini delle cave. Da pochi anni, un visitatore attento e silenzioso, può avvistare il Falco di palude. Proseguendo, dalla strada provinciale si giunge in corrispondenza del primo grande incrocio che porta al centro di Gaggio, si svolta a destra per via Matteotti fino all’ingresso dell’Oasi naturalistica di Gaggio. Le cave di Gaggio, circa 13 ha, sono un’area umida molto interessante gestita ottimamente dalla LIPU. In questo caso le vasche sono più profonde e alimentate dalle acque di falda. Durante lo svernamento sono presenti la Nitticora, la Folaga e l’Airone cenerino. Le specie nidificanti più tipiche sono la Gallinella d’acqua, il Tuffetto, il Martin pescatore. Conclusa la visita si torna indietro a San Liberale anche se si consiglia una visita all’area umida rappresentata dal meandro del Sile a San Michele Vecchio. Tale zona è caratterizzata da un interessante ecosistema naturalistico, vegetazionale, ornitologico, entomologico ed ecologico paesaggistico. Il meandro del Sile a San Michele Vecchio rappresenta sicuramente un importante elemento per capire le trasformazioni ambientali nel tempo e l’evoluzione della pressione antropica del territorio circostante

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