Pensieri in libertà

Uscito sul settimanale Erba - marzo 1999

Più poteri agli Enti locali, più chiarezza nelle normative. Questa, in estrema sintesi, è stata la conclusione del convegno “Siti Contaminati : Riqualificazione ambientale e sviluppo della Zona Industriale di Venezia Porto Marghera” organizzato dal Comune di Venezia e dal Settore Politiche Ambientali della Provincia di Venezia presso l’Hotel Ramada a Mestre il 18 e 19 marzo. Due giorni di interventi e dibattiti con la partecipazione di ospiti stranieri che hanno spiegato come, ad esempio in Francia, in Inghilterra e in Germania, il pubblico e il privato hanno affrontato il problema della riconversione di ex zone industriali, bonificando aree altamente inquinate, con eccellenti risultati. La stessa cosa dovrebbe, in teoria, avvenire anche per la delicatissima area industriale di Porto Marghera che necessita della messa in sicurezza e bonifica delle numerosissime discariche abusive, ma le incomprensioni avvenute durante il dibattito fra il direttore del Ministero dell’Ambiente Giovanni Mascazzini, sostituto dell’assente giustificato Ministro Ronchi, il Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il Presidente della Provincia Luigino Busatto e l’assessore all’ecologia della Regione Veneto Giorgetti, fanno pensare al peggio. Infatti, mentre il rappresentante del Ministero dell’Ambiente parte dall’idea di firmare una ordinanza che individui lo stato di emergenza ambientale a Marghera accentrando più poteri al Ministero, il Sindaco Cacciari, in sintonia con gli altri rappresentanti degli Enti locali, chiede invece più chiarezza sulle normative nonchè di decentrare le competenze sul disinquinamento e messa in sicurezza di Marghera al Comune, alla Provincia e alla Regione. Da oltre un anno infatti, sembra imminente la firma di una ordinanza che assegni al Sindaco Cacciari poteri straordinari per la gestione del grande intervento di bonifica di Porto Marghera, ma tutto è ancora fermo e, in realtà, nemmeno questo convegno è riuscito a chiarire la situazione