Intervento uscito su TERRA del 20 novembre 2009
Secondo Stefano Boato, noto ambientalista, ex assessore comunale e docente di urbanistica presso l’Università di Architettura di Venezia (IUAV), “la complessa problematica relativa al riuso funzionale e alla riqualificazione delle aree dimesse delle città nella fase dell’industria “pensante” e dell’economia “verde” è uno dei temi di maggior rilievo specialmente in Europa e in Italia, sia per la grande dimensione delle aree coinvolte, sia per le possibilità di intervenire positivamente per ridare ruolo e funzioni urbane a situazioni da anni dismesse e degradate, sia ancora per la opportunità di sviluppare e riqualificare la città in aree molte volte centrali o semicentrali e già servite da infrastrutture esistenti, quindi senza nuovo ulteriore consumo di suolo e senza bisogno di nuovi grandi investimenti per i sistemi di mobilità e accessibilità”.
Questa problematica interessa molto da vicino le aree industriali dismesse e da bonificare italiane e in primis quella di Porto Marghera da sempre al centro del dibattito politico, sociale ed economico, sia a livello locale e sia livello nazionale. Boato evidenzia, in particolare per Marghera, che non è stato ancora impostato in modo corretto e condiviso, e avviato a concreta attuazione, il problema preliminare del come fare le bonifiche dei terreni inquinati, anche se si intravede finalmente la corretta soluzione tra le due opposte posizioni estreme: limitare il tutto ad una semplice messa in sicurezza mantenendo in loco i terreni inquinati (confinandoli in “sarcofaghi”) o imporre ovunque radicali bonifiche con interventi generalizzati economicamente insostenibili (che prescindono dallo specifico progetto di riuso delle diverse aree e dalla loro destinazione d’uso). Parallelamente, altra problematica di grandissimo interesse è relativa alla valenza, al ruolo, alla vivibilità e alla qualità complessiva (ambientale e sociale) della nuova città che sta già nascendo nei primi interventi attuati o è in progetto nella fascia “esterna” della prima zona industriale veneziana (lungo via F.Bandiera in terraferma e lungo il grande asse stradale che porta a Venezia (S.R. n. 11). Di tutti questi temi strategici per il waterfront veneziano, in realtà temi che interessano similari città italiane, se ne discuterà venerdì 20 novembre presso il Municipio di Marghera dove si confronteranno a partire dalle 14.30 in un seminario dal titolo “Dal riuso delle aree industriali dismesse, la qualità della città” dapprima specialisti di urbanistica, di infrastrutture e di settori istituzionali come, oltre al citato Stefano Boato, Armando Barp, Bruno Dolcetta, Maria Rosa Vittadini, Edoardo Salzano, Claudio Menichelli, Paolo Costa e gli assessori comunali veneziani Gianfranco Vecchiato e Laura Fincato, successivamente alle 18.30, in una tavola rotonda coordinata dal Rettore IUAV Amerigo Restucci, Paolo Dalla Vecchia assessore provinciale all’ambiente, Marco Lupo direttore generale per la qualità della vita del Ministero dell’Ambiente, Renato Chisso, assessore regionale alla mobilità e infrastrutture, Massimo Cacciari Sindaco di Venezia.