Friuli, Wwf contro il rally
Intervento uscito su TERRA NORDEST il 28 dicembre 2010
Gli ambientalisti friulani pronti alla mobilitazione contro la competizione rallistica l’Italian Baja che si corre normalmente a metà marzo e che mette in pericolo l’area naturalistica dei Magredi. L’area naturalistica Magredi, provincia di Pordenone, è situata nel punto dell'alta pianura dove le acque dei torrenti Cellina e Meduna sprofondano nella falda acquifera. In tale luogo vi sono grandi varietà di flora e fauna. In questo importante luogo la Regione del Friuli Venezia Giulia, grazie ad un emendamento alla Finanziaria approvato dal Consiglio regionale, vorrebbe far correre il citato rally creando non poche polemiche.
Corte dei Conti, Consiglio dei Ministri ed Unione europea: il Wwf del Friuli Venezia Giulia si appresta ad affilare tutte le sue armi per contrastare l’emendamento approvato. Un’ipotesi che costerebbe inevitabilmente alla Regione, come già successo nel 2003, una procedura d’infrazione dell’Unione europea per violazione delle direttive comunitarie, procedura evitata quattro anni fa solo grazie ad un intervento in extremis dell’allora assessore regionale Enzo Marsilio, che introdusse con legge apposita «il divieto assoluto per tutte le manifestazioni motoristiche» nell’area dei Magredi. Ma le cose ora sembrano cambiate per gli ambientalisti.
“Ora, a causa della cecità e dell’irresponsabilità dei nostri amministratori – contesta il Wwf – rischiamo di trovarci nuovamente sotto la scure di una procedura d’infrazione comunitaria e di una multa salatissima che non dovrà essere però la collettività a pagare. Per questo – annuncia l’associazione – oltre a richiedere al Governo l’impugnazione della legge e a segnalare la nuova violazione all’Unione europea, presenteremo prontamente alla Corte dei Conti un esposto per danno erariale. I nostri consiglieri pensano di poter presentare e votare qualsiasi legge anche in violazione delle normative esistenti senza curarsi delle conseguenze, ma questa volta esigeremo che siano chiamati alle loro responsabilità e a pagare di tasca propria l’inevitabile sanzione europea”.
L’esposto presenterà ovviamente nomi e cognomi, a partire da quelli dei firmatari dell’emendamento contestato: i consiglieri Roberto Asquini del Gruppo Misto, Alessandro Colautti del Pdl, Mara Piccin della Lega e Giorgio Venier Romano dell’Udc, lo stesso che nei giorni scorsi ha difeso il proprio intervento normativo dichiarando di aver autorizzato la gara per tre anni e, al termine di ogni competizione, di aver accertato di persona che “il passaggio della auto da corsa non ha mai comportato problematiche per la flora e la fauna tipiche dei Magredi”. Per gli ecologisti friulani “bisogna ricordare al consigliere Romano che se dopo diversi anni l’area soggetta alle gare è stata ricolonizzata, ciò è avvenuto – come è stato dimostrato da un’ampia documentazione fotografica - con specie esotiche, banali e persino infestanti, che hanno preso il posto di quelle endemiche e che stanno costringendo ora la Regione a fare un ripristino serio a spese della collettività”.


