Aiutiamo l'Etiopia nel ricordo di Elena
Questo intervento è uscito su TERRA del 6 novembre 2009
Secondo le previsioni dei climatologi, l’Etiopia verrà sempre più colpita dalla siccità. Il Paese africano ha pertanto bisogno non solo di beni alimentari ma soprattutto di sistemi per l’irrigazione per le colture e per il bestiame, pozzi e granai. Ha bisogno di interventi strutturali, di conoscenza e di sapere.
Una piccola speranza in questo senso arriva da Venezia e dalla Fondazione Elena Trevisanato onlus che da tempo è impegnata in Etiopia con la fondamentale collaborazione del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, ONG che fa capo al Centro Nazionale Opere Salesiane – CNOS), del RAPID (Rural Agro-Pastoralist Integrated Development, ONG etiope) e dall’Associazione “Gli amici di Venezia” onlus. Elena, prematuramente scomparsa alla giovane età di 19 anni, aveva espresso nella sua breve vita, l’intenzione di rivolgere il suo futuro impegno lavorativo verso attività di cooperazione, in particolare verso i bambini, verso coloro che sono più indifesi e che soffrono maggiormente la povertà in cui sono costretti a vivere. Così la Fondazione, creata dai genitori, parenti e amici di Elena, ha incominciato a lavorare in Etiopia realizzando progetti di sviluppo e sostegno all’infanzia. Primo importante obiettivo raggiunto è stato la costruzione di un pozzo profondo a Boadley (Somali Region) in un’area ubicata a sud est dell’Etiopia a circa 85 km dalla capitale Jijiga, un’area molto arida caratterizzata da falde profonde sovrastate da terreni rocciosi che rendono particolarmente difficoltoso l’accesso all’acqua. Nell’area vivono di agricoltura e pastorizia, in modo stanziale, 7500 comunità mentre altre 8000 arrivano durante la stagione secca. Il pozzo per le sue dimensioni approvvigionerà d'acqua più villaggi e servirà alle persone, all'allevamento e all'agricoltura. La sua manutenzione sarà curata, aspetto molto importante, da abitanti del luogo che, a tal fine, frequenteranno un corso di addestramento. Esperti fidati ne hanno seguito la costruzione ed il collaudo. Altra priorità di intervento della Fondazione è l’istruzione, non esiste infatti possibilità di crescita e progresso se regna l’analfabetismo. Così la costruzione di tre scuole elementari a Hajin, Dire e Damaladen, recentemente inaugurate, sempre nella Somali Region, permetterà a moltissimi bambini non solo di imparare a leggere e scrivere, ma anche ad avere nozioni d’igiene e di comportamento. Le autorità statali etiopi si sono già assunte l'impegno di reperire e retribuire il personale addetto all'insegnamento. Ovviamente, vicino alle strutture, non mancherà la costruzione di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, merce rara da queste parti. Infine, presso la scuola di S. Joseph a Jijiga, che educa oggi 1500 bambini, dalle classi materne fino alle superiori, la Fondazione ha realizzato la costruzione di un laboratorio scientifico che consente agli studenti di ultimare gli studi e conseguire il diploma riconosciuto dallo stato. Tanti progetti, dall’acqua all’istruzione, che sono una piccola ma importante azione nei confronti di un popolo piegato dalla fame e dalla siccità, dall’analfabetismo e dalla indifferenza occidentale, azioni che sanno di speranza e di solidarietà e che sarebbero tanto piaciute alla giovane Elena.


Ultimo aggiornamento ( Venerdì 06 Novembre 2009 20:57 )


