Intervento uscito su TERRA NORDEST il 4 gennaio 2011
E’ necessario ampliare il SIC (Sito di Importanza Comunitaria) del Carso Triestino e Goriziano, includendovi un’area nei pressi del Villaggio del Pescatore, tra la foce del Timavo e la lecceta costiera della Cernizza, inspiegabilmente esclusa all’epoca in cui la Regione individuò il perimetro del SIC medesimo: lo chiede il WWF, che in proposito ha inviato una richiesta ai competenti uffici regionali.
L’iniziativa dell’associazione ambientalista trae origine dal fatto che l’area (si tratta sostanzialmente del cosiddetto “promontorio Bratina” importante anche dal punto di vista storico e di alcuni lembi di territorio adiacenti il bosco della Cernizza) presenta caratteristiche del tutto analoghe a quelle dei territori adiacenti, inclusi nel SIC in considerazione del pregio naturalistico degli habitat e delle specie vegetali e animali che vi si trovano.
La richiesta del WWF, molto precisa e dettagliata, è corroborata dal parere del prof. Livio Poldini, botanico dell’Università di Trieste, il quale attesta che l’area in questione ospita vaste estensioni di landa carsica di tipo termofilo, con elevata presenza di elementi mediterranei ed endemici. Tra questi ultimi, la Centaurea cristata, endemismo carso-istriano bisognoso di protezione in quanto al limite della distribuzione a Nord e quindi particolarmente fragile.
E’ inoltre presente (unico sito in Italia) l’Echinops rithro subsp. Ruthenicus, insieme a molte specie di orchidee. Anche la copertura forestale è di pregio, essendo rappresentata dall’ostrio-querceto con presenza di numerose specie mediterranee. Infine, l’area in questione ospita l’habitat “Pratelli erbosi calcarei o basifili degli Alysso-Sedion albi”, prioritario ai sensi della Direttiva europea 92/43/CEE, vale a dire la normativa che sta alla base dell’individuazione dei SIC.
“Si tratta – osserva il WWF – di rimediare ad un’evidente errore, compiuto quando (era il 2007) fu decisa la perimetrazione del SIC. Per ragioni mai chiarite, il perimetro non fu stabilito in base alla indicazioni del mondo scientifico: ne rimasero perciò escluse alcune aree le cui caratteristiche naturali non differiscono in nulla da quelle delle aree incluse.”
Tra quelle escluse, appunto il “promontorio Bratina”. Il WWF aggiunge che non sono mancati, anche in tempi recenti, progetti di trasformazione dei luoghi (tra cui quello per l’impianto di un uliveto al posto della vegetazione naturale su alcuni ettari dell’area in questione), che ne avrebbero stravolto l’aspetto paesaggistico e distrutto il valore naturalistico.
Da ciò l’esigenza di estendere il SIC, che implica da un lato l’obbligo della valutazione di incidenza per ogni intervento suscettibile di alterare l’assetto naturale dei luoghi, dall’altro l’estensione a quest’area delle previsioni del piano di gestione per il SIC del Carso triestino e goriziano, in fase avanzata di stesura.