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Parco Dolomiti senza fondi

Intervento uscito su TERRA NORDEST il 4 ottobre 2011

Pochi giorni fa la presentazione della Fondazione Dolomiti Unesco a Forni di Sopra (Udine) che dovrebbe rilanciare e preservare in un ottica di sostenibilità le Dolomiti patrimonio dell’umanità, oggi la denuncia del Wwf friulano in merito ai tagli dei fondi all’ente parco delle Dolomiti Friulane
e relativa cementificazione delle montagne del Friuli Venezia Giulia. “Grottesco” secondo gli ambientalisti che si organizzino conferenze e rinfreschi per presentare ufficialmente in regione la Fondazione Dolomiti Unesco, e dall’altra si privi questo patrimonio dell’umanità delle risorse necessarie per preservarsi tale e, anzi, si promuova progetti edificatori destinati a compromettere irrimediabilmente le bellezze e le caratteristiche di naturalità delle montagne.


La notizia, già riportata anche da Terra nordest, riguarda la protesta dell’ente Parco contro il drammatico taglio dei finanziamenti pubblici che lo sta colpendo da anni: la finanziaria regionale ha ormai eliminato del tutto le spese di investimento a favore dell’ente (320.000 euro spariti dal bilancio), ha decurtato le spese di gestione (da 1080 a  920 mila euro) e  si prepara, come da previsione pluriennale, a ridurle ancora (sino alla soglia dei 600 mila). “Tutto ciò - denuncia il Wwf - avviene nonostante il Parco rappresenti un presidio non solo ambientale ma socio-economico per il territorio e nonostante il rapporto correttamente quantificato tra investimento ambientale e ritorno economico dell’investimento stesso sia stato stimato recentemente (C.E.T.A – Marangon Tempesta) in 1 a 7, e sia dunque molto più elevato del rapporto (1:3) conseguibile con l’investimento in impianti di risalita e piste. Investimento quest’ultimo, secondo il Wwf, afferisce ad un settore in grave e diffusa crisi, come i dati annuali di presenze sulle  piste regionali, e di Forni in particolare, testimoniano”. Insistono gli ecologisti “la Regione umilia economicamente il Parco e riesce a trovare risorse per favorire la cementificazione delle montagne nostrane. E’ di questi ultimi giorni infatti la notizia che 13 milioni saranno a disposizione di Promotur per realizzare impianto funiviario e pista (con pendenze e quote risibili) funzionali e subalterni all’investimento immobiliare privato in corrispondenza dell’ex colonia ODA sul passo della Mauria (fra Veneto e Friuli): un investimento che , oltre alla trasformazione dell’ex colonia  in albergo di lusso con centri fitness e annessi, per circa 20.000 cubi, prevede edificazione residenziale aggiuntiva - articolata in 54 appartamenti (più parcheggi e strutture di servizio) - pari quasi al doppio dimensionale dell’esistente (36 mila cubi). Chiude il Wwf “uno scempio, la cui appetibilità di mercato è appunto favorita dalla realizzazione a carico del pubblico di infrastrutture di arroccamento e piste, i cui costi di gestione sarà sempre il pubblico - quello stesso pubblico chiamato annualmente a ripianare il deficit Promotur - a dover sopportare”
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