Pensieri in libertà

Intevrento uscito su TERRA NORDEST il 25 ottobre 2011

Dopo il successo ottenuto con il suo precedente lavoro “Quando c’erano i Veneziani” (Studio LT2, 2010), Caterina Falomo presenta con Giovanni Pelizzato e Roberto Bianchin oggi alle 18 presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia, la sua nuova fatica editoriale "I nuovi veneziani" edito sempre da Studio LT2. Dopo aver conosciuto e fatto conoscere il quotidiano della Venezia di una cinquantina d’anni fa con il precedente lavoro, la Falomo, stanca di una Venezia raccontata spesso con troppi “lunghi comuni”, ha pensato “che fosse arrivato il momento di guardare le cose per quello che sono e di iniziare a porre delle domande”. A chi appartiene Venezia ? Di chi è ?.

“Sono queste le domande, scrive nella prefazione lo scrittore veneziano Tiziano Scarpa, che sono affiorate in me leggendo i contributi, i racconti, le rievocazioni, le ricostruzioni, le analisi, le proposte, le perorazioni, gli auspici, gli sfoghi contenuti in questo libro. Che ha il pregio di mostrare con chiarezza che il malessere di Venezia è l’appartenenza”. Attraverso i racconti di molti “nuovi” veneziani che amano la città, il libro ci permette di inquadrare una Venezia diversa, viva, prediletta, ricca di contraddizioni che, qualche volta, non diventano “problema” ma invece una “risorsa” di questa instancabile e strana città. Con i testi di scrittori, giornalisti, esponenti istituzionali, registi, albergatori, rappresentanti di associazioni locali, l’autrice lancia un segnale forte di resistenza e di rispetto per una città unica al mondo. Lo fa senza retorica e demagogia ma con la passione di chi vuole vedere il futuro con la speranza di cambiare le cose e con la consapevolezza che , per farlo, ci vuole passione, emozione e pazienza. Considerando i tempi in cui viviamo, il messaggio del libro appare ancora più forte e dimostra che una città per salvarla, apprezzarla e rilanciarla, bisogna prima conoscerla a fondo, coglierne le sfumature più nascoste e, soprattutto, amarla.