Stop a caccia selvaggia
Intervento uscito su TERRRA NORDEST il 13 luglio 2010
Le associazioni Lac, Lipu, Wwf, Legambiente e Lav tirano un sospiro di sollievo. La pronuncia della Corte Costituzionale, sentenza n. 233 del 2010, ha infatti eliminato delle norme della Regione Friuli Venezia Giulia distruttive per il patrimonio faunistico della regione e per l'ecosistema del territorio.
Come riportano le organizzazioni ambientaliste ed animaliste in un comunicato congiunto, “grazie all'intervento compatto delle associazioni presso il Consiglio dei Ministri, lo stesso ha deciso di impugnare alcune parti della legge regionale del Friuli Venezia Giulia, la 13/2009 votata dai consiglieri regionali della Lega Nord, Pdl e Udc, con la quale si era stabilito di cacciare in tutta la regione – nonostante la Corte Costituzionale avesse già stabilito, con sentenza n. 165/2009, che anche in Friuli debba essere applicata la legge statale che prevede che almeno il 20% del territorio al di fuori della Zona Faunistica delle Alpi debba essere precluso all'attività venatoria – e con la quale si era dato il via libera alla caccia di specie che nel resto d'Italia non sono cacciabili, come ad esempio diversi anatidi, storni o le tortore dal collare orientale”.
Le associazioni del Friuli Venezia Giulia hanno evidenziato che non si aspettavano questo nuovo attacco all'integrità dell'ecosistema della regione, soprattutto dopo la recentissima sentenza della Corte Costituzionale che ha letteralmente demolito l'impianto normativo che disciplina la caccia in questa regione ovvero la L.R. 6/2008, pensando, a torto, che i già altissimi costi sostenuti in favore di pochi cacciatori inducessero a maggior prudenza.
Le associazioni hanno così reagito scrivendo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'Ambiente ed al Ministero degli Affari Regionali evidenziando l'incostituzionalità delle norme regionali.
Resta il rammarico, come evidenziato nel comunicato, “che la scorsa stagione venatoria si sia svolta anche in aree che ora dovranno essere dichiarate precluse alla caccia, e quindi nella diffusa illegalità, in forza appunto di una norma dichiarata incostituzionale. Evidentemente a certa politica poco interessa della conservazione della fauna e dell'ambiente, ma solo dei voti di chi si diverte uccidendo”.
Le associazioni non hanno intenzione di fermarsi. Per gli ambientalisti friulani la Regione deve interdire immediatamente il 20% del territorio di pianura alla caccia e diversamente agiranno in tutte le sedi perché la stagione venatoria in corso venga bloccata.


