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Uno stop per il Quadrante di Tessera

Intervento uscito su TERRA NORDEST il 18 maggio 2010

Il Quadrante di Tessera si ferma in salvaguardia. Dopo che la stampa nazionale e pure la nota trasmissione televisiva Report si erano occupate di questo progetto urbanistico che interessa una vasta porzione dell’entroterra veneziano a Tessera prevedendo una forte infrastrutturazione del territorio, la commissione regionale di salvaguardia all’unanimità ha rinviato la discussione su questa variante approvata di tutta fretta a gennaio dal Consiglio Comunale di Venezia.

I commissari infatti hanno deciso di non approvare questo strumento così come arrivato dal Comune a causa delle diverse carenze nella fase istruttoria della pratica ed è stato rispedito per integrazioni in Regione Veneto. Non una bocciatura certo, ma questo rinvio riapre il dibattito, mai sopito, sul Quadrante di Tessera. Innanzitutto perché in Regione ora c’è Zaia e la Lega non era favorevole a questo strumento urbanistico avendo in piena campagna elettorale fatto pure ricorso contro in Procura, poi perché lo stesso nuovo Sindaco di Venezia Orsoni non è poi molto convinto di questa operazione e, in campagna elettorale, aveva più volte sollecitato la necessità di riaprire un confronto e una riflessione sul Quadrante. Pertanto la decisione della spesso contestata commissione di salvaguardia, rimette in gioco i contrari a questa, per molti, colata di cemento. In gennaio si era aperta nelle forze politiche di centrodestra e di centrosinistra un ampio confronto in merito che aveva tenuto banco anche nelle primarie del centrosinistra, poi vinte dal futuro sindaco Orsoni.
Il Pd soprattutto assieme a Forza Italia, avevano spinto per portare al voto, malgrado che la legislatura voltasse al termine, questa variante, una forzatura che non era piaciuta a molti a partire dall’allora candidato alle primarie e attuale assessore all’ambiente Gianfranco Bettin che contestava la correttezza dell’istruttoria.
Ora Bettin può dire “lo avevamo detto”. Per il leader ambientalista “il lavoro era privo di approfondimento anche dal punto di vista metodologico oltre che contenutistico. Ne scaturiva un Piano incompleto e portato di tutta fretta all’approvazione a gennaio in Consiglio comunale senza approfondite discussioni e senza confronto.  Sul Quadrante abbiamo espresso più volte la nostra perplessità in quanto andava a toccare una zona pregiata e delicata anche dal punto di vista idrogeologico e poi lede gli interessi di numerosi cittadini e di numerose categorie economiche. Ora andrà verificata attentamente la decisione della Commissione di Salvaguardia ma, continua Bettin, non c’è dubbio che c’è stata eccessiva fretta e anche un po’ di approssimazione che hanno impedito un vero confronto in città”. Questo stop preoccupa anche in vista delle decisione del Coni riguardo la possibile sede italiana per le Olimpiadi. Il Quadrante di Tessera, così come inteso dall’ultima variante per l’appunto non approvata dalla salvaguardia,  è strettamente legato alla proposta veneziana di candidatura italiana alle Olimpiadi. Le istituzioni cittadine affermano che questo rinvio non indebolisce assolutamente la candidatura veneziana proprio a pochi giorni dalla decisione del Coni che, esattamente il 19 maggio, dirà chi fra Roma e Venezia, correrà per l’Italia. Staremo a vedere, ma il sindaco della capitale si dichiara molto fiducioso.

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