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Il tunnel delle meraviglie...

Uscito sulla Nuova Venezia nel giugno 2000

La Commissione Tecnica del Ministero dei Lavori Pubblici ha affidato nelle mani del ministro Nerio Nesi, la proposta del tunnel sotto la tangenziale di Mestre per smaltire il traffico di attraversamento. Questa proposta è stata salutata come una soluzione finalmente vincente da gran parte del mondo politico ed imprenditoriale e, proprio per questo motivo, vanno fatte alcune fondamentali riflessioni. Da anni si parla del problema della tangenziale e, da anni, si è discusso sulla fallimentare ipotesi del passante Mira-Quarto d’Altino. La Regione Veneto aveva sempre appoggiato questo tracciato malgrado la contrarietà di numerosi Comuni che avrebbero dovuto “ospitare” sul proprio territorio questo “serpentone di cemento”. Con deliberazione n. 4550 del 15.10.96, la Giunta Regionale guidata da Galan, approvava come soluzione alternativa al nodo autostradale di Mestre, il corridoio Mira -Quarto D’Altino. La Provincia di Venezia andava addirittura oltre e, in data 28 novembre 1996 con delibera del Consiglio prot. 53925, ufficialmente approvava, con voto favorevole del centro sinistra e centro destra, la scelta del passante largo “Mira-Quarto”. Contro votavano solo i consiglieri di rifondazione comunista e i verdi, rappresentati dal sottoscritto capogruppo e dal mio collega Pellizzon. In quella occasione e, negli anni successivi, in sintonia con il Senatore Sarto, con le associazioni ambientaliste come il WWF, il VAS ed Italia Nostra e i numerosi comitati contro il Passante presenti in provincia di Venezia e di Treviso, non ci siamo mai stancati di dire che quella del passante Mira-Quarto era una scelta sbagliata sotto vari aspetti e che la alternativa, oltre ai cosiddetti Bivi, era quella di andare sotto terra in modo tale da non rendere necessari espropri e permessi da parte dei Comuni interessati dal tracciato, né di inquinare ulteriormente un territorio fortemente urbanizzato come quello dell’area centrale della nostra Provincia. In quel periodo fummo considerati i “soliti” ambientalisti che, presentando proposte alternative inattuabili, miravano a non far nulla e quindi a non risolvere il problema annoso della tangenziale di Mestre. Il Passante era l’unica proposta per risolvere il problema della mobilità nel nord-est, le nostre proposte ambientaliste “strumentali”. Ebbene, oggi leggo sui giornali che, quasi ironicamente, molti sindaci fanno a gara per appoggiare l’ipotesi del tunnel, che forze politiche di qualsiasi colore appoggiano il progetto o, addirittura, rivendicano l’originalità della proposta. Incredibile la forza della politica, quello che ieri era “inattuabile” oggi è “realizzabile”, i documenti con scelte diverse votati in precedenza, dimenticati. Il tunnel oggi rappresenta la grande novità per risolvere i problemi della tangenziale di Mestre, peccato che gli ambientalisti, questa novità, l’avevano proposta, inascoltati, parecchi anni fa.

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