Home Articoli responsabili 2003 Il Bosco di Carpenedo

Il Bosco di Carpenedo

Uscito sul Gazzettino nel luglio 2003

Tempo fa nella pianura padana esisteva una estesa foresta di querce e carpino bianco che rappresentava una diffusa area verde anche nell’entroterra veneziano che ha poi lasciato spazio, in seguito ai disboscamenti per bonificare le paludi, alle colture agricole e alle città. Oggi sono rari i boschi di origine planiziale presenti in pianura ma, per nostra fortuna, proprio vicino a Mestre, il Bosco di Carpendo rappresenta, con i suoi tre ettari di verde, l’ultima sopravvivenza della cintura di boschi che caratterizzavano il territorio mestrino ancora agli inizi del ‘900. Il bosco è caratterizzato, come descritto in modo particolarmente comunicativo e divulgativo nel sito web di Veneto Agricoltura (www.venetoagricoltura.org), dalla presenza vegetazionale del carpino bianco, ma abbonda anche una specie particolare di quercia, la farnia, un tempo specie dominante della pianura padana. Nello strato arbustivo si possono notare il biancospino, la fusaggine, il caprifoglio, la sanguinella, il pero, melo e ciliegio selvatici, il nocciolo. Per quanto riguarda la fauna presente in questa area verde, si possono udire i tipici richiami della ghiandaia e dell'allocco, mentre è segnalato pure il picchio muratore, il picchio rosso maggiore e il topo moscardino. A questi si aggiunge la presenza di un gran numero di specie di anfibi, rettili e mammiferi. L’intervento di Veneto Agricoltura ha  permesso di aumentare a 7,5 ha la superficie del bosco mettendo a dimora specie autoctone della pianura padana rispettando, nel contempo, le superfici a prato stabile. Le radure presenti all'interno del bosco, una volta cresciuto, ricreeranno un ecosistema in grado di costituire una fonte di alimentazione e di nidificazione importante per molte specie animali. Veneto Agricoltura ha inoltre creato un percorso didattico naturalistico che si snoda tra gli ambienti più significativi dell'area e permette ai visitatori di osservare biotopi ormai rari in pianura (siepi, fossi, bassure allagate, prati). Un laboratorio didattico a cielo aperto che avvicina i visitatori alle bellezze della natura forse impensabili così vicine a casa.
E’ consigliabile quindi una visita naturalistica a quest’area e per farlo bisogna contattare il Settore Educazione Ambientale e Naturalistica di Veneto Agricoltura telefonando allo 049-8293760 oppure inviando una email all’indirizzo: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 03 Aprile 2009 16:08 )

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