Home Blog Blog “Abbiamo fatto l'Italia. Ora (qualcuno…) non vuole fare gli Italiani”

“Abbiamo fatto l'Italia. Ora (qualcuno…) non vuole fare gli Italiani”

La lotta estrema a qualsiasi forma di immigrazione, le creazione di “ronde” locali, della polizia locale, l’introduzione dei dialetti nell’insegnamento scolastico, le gabbie salariali auspicate, le venti bandiere regionali accanto al vessillo nazionale, i venti inni regionali accanto a quello di Mameli, lo stato di abbandono (anche economico) in cui verte la commissione per i festeggiamenti del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, sono solo alcuni aspetti che mi inducono a pensare che nelle modalità molto spesso propagandistiche e demagogiche della Lega, una secessione strisciante nel silenzio imbarazzante del Governo (con dentro paradossalmente gli eredi di Alleanza Nazionale o del Partito Repubblicano), stia avanzando.

E attenzione, con il pretesto, condivisibile dal mio punto di vista, di una necessità di federalismo, di recupero delle proprie tradizioni e della propria storia, che viene aimè banalizzato e radicalizzato per puri motivi populisti o elettorali nell’intento di creare un coas identitario nella nazione e provocando risposte altrettanto populiste per non dire clientelari, come il possibile partito del sud. Un panorama desolante, che rischia di spaccare una nazione in una “guerra fra poveri” basata solo esclusivamente su valori materiali anziché su valori etici e culturali, dove forme legittime di autonomismo si confondono con rivendicazioni secessioniste truffaldine prive di verità storica. Ma oggi in Italia non ci si indigna più di nulla, forse è questa la cosa che mi preoccupa di più.

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 02 Ottobre 2009 13:07 )

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