Pericolo Ogm nel Triveneto ?
Uscito su TERRA A NORDEST martedì 16 febbraio 2010
Con la sentenza del 19 gennaio scorso, il Consiglio di Stato ha dato il via libera per la prima volta in Italia a seminare mais transgenico. Sarà proprio un angolo del Friuli occidentale, in provincia di Pordenone, a ospitare forse le prime coltivazioni Ogm. Forse, in quanto il ministro Zaia ha promesso battaglie in tutte le sedi per impedire che fra tre mesi il mais “Mon 810”(bandito in sei Paesi europei perché ritenuto potenzialmente pericoloso) possa essere seminato fra i comuni di Arba e Vivaro nella cintura pedemontana pordenonese.
A ricorrere al Consiglio di Stato per poter seminare mais ogm era stato il vicepresidente di Futuragra Silvano Dalla Libera, vicepresidente di una associazione di imprenditori agricoli che si batte da anni per l’introduzione delle biotecnologie in agricoltura. Il Triveneto quindi riporta nuovamente al centro dell’attenzione pubblica la questione scottante e importantissima dell’uso degli ogm in agricoltura. Non è la prima volta è opportuno ricordarlo. Nell’agosto 2003, dopo i casi più eclatanti del Piemonte e della Lombardia, anche nel Veneto era esploso il problema Ogm coinvolgendo direttamente coltivatori ed enti istituzionali. La denuncia era partita dall’associazione Vas che aveva inviato alla Procura della Repubblica di Venezia un esposto contro la Regione Veneto sulla questione Ogm. Pochi giorni dopo e grazie all’ampio spazio dato dai giornali all’esposto dell’associazione ambientalista, la Regione Veneto iniziava tutta una serie di controlli con il sequestro di almeno 120 ettari di campi contaminati da sementi Ogm, venduti agli ignari coltivatori, in tutte le province venete esclusa la provincia di Belluno. Fu aperto poi il laboratorio di sperimentazione degli Ogm a Ca’ Tron di Roncade (Treviso), sponsor la Fondazione Cassamarca: il centro è in fase di chiusura. Questi alcuni esempi di come gli Ogm abbiano trovato spazio nel nostro territorio, ma pure una forte resistenza da parte degli agricoltori, da parte dei consumatori, da parte degli ambientalisti e di molti cittadini. Oggi Coldiretti e molte organizzazioni ecologiste sono pronte al referendum in Friuli per fermare la sperimentazione del vicepresidente di Futuragra. E’ fin troppo evidente infatti che il modello produttivo cui appare orientato l’impiego di organismi geneticamente modificati sia il grande nemico della tipicità e il grande alleato dell’omologazione. Il Triveneto, dove la produzione agroalimentare ha un valore aggiunto grazie alla varietà dei territori e delle colture e alla specificità delle comunità locali, ha il dovere di difendere con energia e passione il proprio modello agroalimentare, basato sulla qualità, sulla tradizione, sulla biodiversità e libero da Ogm. Gli Ogm non sono un tema ideologico, ma un rischio reale per il futuro della nostra agricoltura.
Ultimo aggiornamento ( Martedì 23 Marzo 2010 20:36 )


