Intervento uscito su TERRA NORDEST il 20 luglio 2010

In questi giorni è riesplosa la polemica sul mais geneticamente modificato. Giovedì scorso un migliaio di manifestanti legati alla Coldiretti, ma con il sostegno di diverse associazioni ambientaliste, hanno manifestato a Fanna in provincia di Pordenone nei pressi di un campo dove si sospetta essere stato seminato mais Ogm da coltivatori iscritti all’associazione Futuragra da sempre sostenitrice degli Ogm.

Una manifestazione che ha trovato l’appoggio dell’ex ministro e attuale Governatore del Veneto Luca  Zaia che ha dichiarato di essere pronto a “portare in tribunale chiunque minacci la biodiversità dell’agricoltura veneta”. Duro anche il commento dell’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato che ha confermato quanto detto mesi fa alla coalizione Ogm free del Veneto ovvero che “proporrà il Veneto Ogm Free scritto nello Statuto della Regione”. La manifestazione ha avuto un immediato successo: il Sindaco del paese Demis Bottecchia ha firmato una ordinanza che impone di tagliare dieci file di mais lungo il perimetro del podere oggetto della manifestazione con l’intento di creare un cuscinetto ambientale che scongiuri il rischio di contaminazione dei poderi vicini a quello posto ora sottosequestro pure dalla Procura. La Coldiretti ha reso pubblico i dati di una indagine  Coldiretti-Swg dove si afferma che quasi tre italiani su quattro, il 72%, ritengono che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati (Ogm) siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Per Simona Capogna dell’esecutivo nazionale dei VAS, associazione da sempre in prima linea contro gli Ogm, “bisognerebbe ricominciare a pensare all’agricoltura come fonte di benessere, strumento di tutela del territorio, fonte di ricchezza, anziché un nuovo terreno di scontro sociale, di incertezza ambientale, di “contaminazioni”, di gestione di problemi”. Il WWF del Friuli Venezia Giulia ha fatto sapere di aver consegnato a tutti i capigruppo  del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia la proposta definitiva di Legge regionale per la tutela della biodiversità e dell'agricoltura di qualità dagli OGM firmata da 58 realtà associative. Tutti i vari schieramenti politici hanno dichiarato di essere disponibili a sostenere il testo. “Il drastico crollo nei terreni seminati con organismi geneticamente modificati in Europa nel 2009, dichiara Coldiretti, conferma che nel coltivare prodotti transgenici, oltre ai rischi per la salute e per l'ambiente, non c'e' neanche convenienza economica. Secondo i dati a disposizione, la coltivazione ogm in Europa riguarda solo il mais, la cui la superficie coltivata nel 2009 si e' drasticamente ridotta da 107.719 ettari a 94.750 ettari, pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa.