Intevrento uscito su TERRA NORDEST il 2 marzo 2011
Il Carso, teatro di drammatiche vicende nella prima guerra mondiale, verrà finalmente valorizzato dal punto di vista storico, paesaggistico e ambientale, grazie a un interessante progetto voluto e sostenuto dalla Provincia di Gorizia.
Il progetto è stato messo in cantiere in vista del 2014, centenario del Primo Conflitto Mondiale (1914-1918) che in queste terre allora di confine e oggi “senza confini” grazie all’ingresso della Slovenia nell’Ue, registrò momenti cruciali e sanguinose battaglie.
L’idea, che ha l’obiettivo di trasformare il Carso in un vero e proprio “museo a cielo aperto”, ovvero in un luogo d’attrazione per la memoria, la storia, ma anche per i valori naturalistici e paesaggistici che lo rendono un territorio assolutamente unico, si è concretizzata nel 2009 in virtù del finanziamento del progetto da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. A seguire, nel 2010, il Concorso Internazionale di Progettazione bandito dalla stessa Provincia di Gorizia, per la definizione di tre ambiti di intervento: Museo all’Aperto sul Monte San Michele, Piattaforma Belvedere sul lago di Doberdò in località Castellazzo, sistemazione dell’Area sopra il celebre Sacrario di Redipuglia (1938), il più grande in Italia e uno dei più grandi al mondo, che custodisce le salme di oltre 100.000 caduti della Grande Guerra.
Tre ambiti d’azione particolarmente importanti, dato che è proprio sul Monte San Michele che sono concentrate maggiormente le testimonianze della Grande Guerra, e dunque il Museo all’aperto rappresenta uno dei punti centrali per la valorizzazione di questo territorio. Elevate soprattutto sul versante naturalistico le potenzialità anche dell’area in cui sarà collocata la Piattaforma Belvedere, cioè nel cuore della Riserva regionale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa (Gorizia). Di straordinario interesse storico e di grande valore simbolico è poi l’area del Sacrario di Redipuglia, zona monumentale strategica per questo progetto di valorizzazione del territorio anche in chiave di “pellegrinaggio” della memoria e turismo culturale.
A interconnettere le tre sezioni sarà un circuito (carrabile e ciclo-pedonale) che mette a sistema gli ambiti con i punti più interessanti del Carso, segnalandoli per esaltarne il valore e favorirne l’accessibilità, pur nel pieno rispetto della “sacralità” e della “delicatezza” dei luoghi.
Vincitore del bando e quindi progettista dell’intervento un’associazione temporanea di imprese guidata dal noto architetto paesaggista svizzero Paolo Bürgi che avrà come partner Studio Glass Architettura Urbanistica di Venezia, Laut Engineering di Padova, Thetis di Venezia e lo studio A4plus sempre di Venezia. La proposta progettuale definisce una strategia basata principalmente su interventi puntuali minimi, che sottolineano il significato degli itinerari esistenti, per incentivare l’osservazione individuale, riflessione e sorpresa che contraddistinguono l’approccio a questi luoghi ricchi di storia e di memorie.