Home Articoli responsabili 2010 Dolomiti, arrivano Fondazione e CDA

Dolomiti, arrivano Fondazione e CDA

Uscito su TERRA NORDEST il 16 marzo 2010

Come ormai è noto, le Dolomiti sono state proclamate patrimonio mondiale dell’umanità a Siviglia, in Spagna, il 26 giugno 2009 dopo un lungo lavoro di preparazione. La motivazione ufficiale parla, tra l’altro, di «una serie di paesaggi montani unici al mondo e di eccezionale bellezza naturale». E ancora: «Queste montagne possiedono un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra». Infine: «I paesaggi sublimi, monumentali e carichi di colorazioni delle Dolomiti hanno da sempre attirato una moltitudine di viaggiatori e sono stati fonte di innumerevoli interpretazioni scientifiche e artistiche dei loro valori».

Dopo questa proclamazione, le cinque province che avevano presentato e sostenuto la candidatura ((Province di Belluno, Trento, Bolzano, Pordenone e Udine ora con l’aggiunta delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia) dovevano dar vita a una Fondazione, la cui finalità è quella di contribuire allo sviluppo conservativo e durevole del bene, attraverso l'attuazione degli obiettivi condivisi e definiti nel piano di gestione. Le azioni che la Fondazione doveva mettere in campo, attraverso i suoi organi ed avvalendosi delle strutture delle cinque Province o di organizzazione ad esse collegate, andavano lette all'insegna della collaborazione, finanziaria ed organizzativa, e dell'armonizzazione delle politiche di gestione del bene. Attualmente, fra polemiche e piccoli litigi tipicamente italiani, non siamo arrivati alla creazione della Fondazione. Pure il Presidente della Repubblica Napolitano recentemente si è mosso chiedendo lumi al prefetto di Belluno per capire come evolve la situazione. La data difatti ancora non c’è, ma la Provincia di Belluno è convinta che a breve tutto l’iter sarà concluso. Ormai tutti sanno che l’organismo di rappresentanza avrà sede a Palazzo Piloni, sede della Provincia di Belluno, e che sarà costituito da un consiglio direttivo d’indirizzo formato dalle provincie e regioni citate e da un consiglio di amministrazione operativo con un unico presidente. La disputa principale è legata alla sede operativa: ci sono paesi bellunesi che si sono candidati più o meno ufficialmente, come Cortina, Pieve di Cadore, Agordo, Longarone, lo stesso capoluogo Belluno. Avvantaggiata appare Agordo che metterebbe a disposizione l’ex sede dell’Istituto minerario, col suo carico di storia sociale, economica e geologica. La sede operativa è ovviamente strategica, rappresenta la vera interfaccia fra territorio tutelato e turista. Nel frattempo, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato a metà febbraio lo statuto della Fondazione «Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis Unesco», come ha ricordato alla Bit di Milano l'assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, Provincia di Udine e Provincia di Pordenone dovrebbero così essere pronte verso fine marzo o al massimo nelle prime settimane di aprile, dopo i rispettivi passaggi istituzionali, ad entrare ufficialmente nella Fondazione. Avviato anche l’iter per un marchio ad hoc riconoscitivo delle Dolomiti che le 5 provincie interessate hanno richiesto con un concorso di idee. La Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato 120 mila euro a favore della Fondazione. La Regione friulana è interessata dal patrimonio Unesco nei comuni di Forni di Sopra e di Forni di Sotto con il gruppo dolomitico che parte dai Monfalconi di Forni sul Passo della Mauria sino al torrente Rovadia che segna i confini fra i due comuni del Forni Savorgnani. Va segnalato, rispetto il perimetro del territorio di ogni provincia nell’area Dolomiti Unesco, che Belluno fa la parte del leone con il 45,31% della superficie, che in totale misura 230.868,362 ettari, seguono Bolzano con il 25,18%, Trento con il 12,44%, Pordenone con il 13,15% e Udine con il 4.05%. In tutta questa situazione non va scordato il ruolo”importante” che devono avere le associazioni dei cittadini, ambientaliste o sportive, spesso il cuore pulsante di questo meraviglioso ambiente montano. Cai, Cipra Italia, Mountain Wilderness hanno ribadito la necessità di salvaguardare questo patrimonio per trasmetterlo alle generazioni future e di essere coinvolte nella gestione e comunicazione ribadendo che tale riconoscimento dovrà andare a vantaggio soprattutto per chi vive in montagna. Allo stato attuale però pare che non ci sia spazio per le associazioni nella Fondazione malgrado che le stesse per prime e per ben 15 anni si siano battute per il riconoscimento Unesco. Così le associazioni si organizzano. In Carnia ad esempio, è stato istituito un tavolo di lavoro fra varie realtà associative e comitati nonché rappresentanti istituzionali per dare un contributo dinamico e propositivo alla nascita della Fondazione. Le Dolomiti sono un patrimonio che va costruito e tutelato, insieme.

Sto leggendo
Banner
Notizie flash

 -