Home Articoli responsabili 2013 Turismo, trasformarlo in un valore e non in un problema

Turismo, trasformarlo in un valore e non in un problema

Intervento uscito sul Gazzettino il giorno 18 aprile 2013

I recenti articoli di Pieralvise Zorzi e Alberto Toso Fei su questo giornale in merito al problema del Turismo a Venezia e della chiusura delle librerie hanno in comune il dilemma di una città che ha raggiunto la capacità di carico come destinazione turistica ovvero risulta superata la soglia massima oltre alla quale il turismo tende a schiacciare le altre attività economiche e sociali. Come è stato più volte ricordato sono circa 22 milioni i visitatori che arrivano annualmente in città e, di questi, soltanto il venti percento è costituito da turisti pernottanti, il resto sono solo escursionisti.

Turisti che invadono molte zone della città storica con la conseguenza che molti veneziani si sentono “scacciati” dai loro spazi pubblici. Questo grande numero di turisti, soprattutto escursionisti, contribuisce a superare la citata “soglia” e quindi a compromettere le caratteristiche ambientali, socio-culturali ed economiche di Venezia . Questo si traduce anche nella scomparsa in città, come sottolinea bene Toso Fei, non solo delle librerie spesso luogo di cultura ed identità di uno spazio civile, ma pure del salumiere, del negozio di giocattoli piuttosto della bottega di un artigiano. Paradossalmente c’è pure il rischio di ridurre il livello di soddisfazione generale dei turisti che vengono nella nostra città. Sempre di più, come ricorda seppur con un pizzico di ironia Zorzi, il turista moderno è interessato ad immedesimarsi con la popolazione locale, a rispettarne le caratteristiche etniche e culturali, e sempre di più intende vivere a contatto con le tradizioni e i gusti degli abitanti per apprezzare meglio le emozioni del luogo. Pertanto si deve essere consapevoli che privare Venezia del suo “humus” storico e culturale, della sua vera “essenza” rappresentata dalla sua identità quale luogo di vita “cittadina”, rischia di avere ripercussioni proprio sul turismo che cerca queste sensazioni. Gestire i flussi con attente politiche di settore, decentralizzare, ripensare al rapporto tra cultura e turismo a Venezia in termini anche di ricadute economiche per la città, offrire alternative turistiche credibili aprendo al turismo etico e ambientale, investire in innovazione e in internet, sono solo alcuni esempi, per trasformare l’industria del turismo in un valore e non in un problema per la città e la sua vita civile e sociale. 

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