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Sugli Ogm

Uscito sul Gazzettino nel gennaio 2003

Le colture di organismi geneticamente modificati sono in decisa crescita in tutto il mondo. Nell’arco di sette anni, dal 1996 al 2002, sono aumentate di 35 volte passando da una superficie coltivata di 1,7 milioni di ettari agli attuali 58,7 milioni di ettari, un’estensione pari a quasi due volte l’Italia. Questi dati sono stati diffusi dall’Isaaa (International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications) la fonte internazionale più autorevole in materia di biotecnologie impiegate in agricoltura. Le colture di organismi geneticamente modificati (ogm) si sono estese al ritmo di almeno il 10% annuo con una crescita particolarmente importante nei paesi in via di sviluppo. Contemporaneamente, le associazioni ecologiste internazionali attaccano gli OGM e, in Italia, associazioni ambientaliste come Greenpeace e Vas, assieme ai movimenti dei consumatori, alla Coldiretti, alla Ancc Coop, lanciano l’iniziativa “Stop OGM Dogana” denunciando che nessuno degli OGM commercializzati dispone dell’indispensabile Codice doganale per poter essere esportato, importato e trasportato. Da qualunque porto, scalo o dogana,  i carichi ogm devono essere respinti al mittente non solo ai sensi della moratoria in vigore nei Paesi Ue, ma per l’elusione della normativa doganale internazionale. Ma allora gli Organismi Geneticamente Modificati sono un “Rischio fatale o progresso epocale?” A questa domanda, che è anche il titolo del convegno organizzato per sabato 25 gennaio alle 17.30 al Centro culturale Candiani di Mestre dall’associazione Airis in collaborazione con il Vas veneziano, cercherà di rispondere il professor Nelson Marmiroli, Direttore del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’università di Parma, già membro del gruppo di lavoro per la valutazione dei rischi biologici nell’ambito del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e attuale membro del Comitato tecnico scientifico di VAS Italia. L’incontro sarà moderato da Sergio Bobbo Presidente dell’associazione culturale Airis.

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