Home Articoli responsabili 2009 Terzo stop alla caccia nel Veneto

Terzo stop alla caccia nel Veneto

Intervento uscito su TERRA  venerdì 4 dicembre 2009

“La questione morale resta la più grande sfida della politica: saper affrontare i problemi della società con disinteresse personale per perseguire l’interesse comune deve restare la condizione necessaria per l’agire pubblico”. Questa è una frase che si può trovare nella home page del sito web personale dell’assessora alla caccia della Regione Veneto Elena Donazzan, nota per presentarsi in Consiglio Regionale del Veneto quando si discute di attività venatorie vestita con anfibi, pantaloni mimetici e sahariana.

Assessora alla caccia e cacciatrice convinta, con un atteggiamento pertanto non proprio disinteressato e rivolto all’interesse comune, continua a spese di tutta la comunità a forgiare delibere sulla caccia agli uccelli protetti sistematicamente respinte dal Tar Veneto. Così, come sanno i lettori di TERRA, per la terza volta la Regione Veneto ha deliberato nuovamente il 24 novembre scorso, malgrado i precedenti due stop, a favore della caccia alle Peppole e Storni e, per la terza volta, ieri, il TAR del Veneto con un decreto presidenziale cautelare, ha annullato la terza delibera della Regione Veneto sulla caccia in deroga. Le associazioni LAC, LAV, LEGAMBIENTE, ENPA, LIPU, WWF e VAS esultano per questo risultato. Per la LAC “serve urgentemente una legge che faccia pagare i costi di queste delibere illegali direttamente ai loro promotori e non ai contribuenti” e sempre la LAC con la LIPU Veneto ha annunciato – tramite i propri responsabili regionali Francesco di Grazia (delegato LIPU) e Andrea Zanoni (Presidente LAC) – che per le elezioni regionali del prossimo marzo 2010 diffonderanno i nomi di tutti i consiglieri e assessori regionali promotori e complici delle caccie in deroga in Veneto, con un esplicito invito a non votarli e a non farli votare”. In effetti non sono pochi i costi per i ricorsi al TAR, i costi per il procedimento sanzionatorio aperto presso l’Unione Europea, i costi delle sanzioni che arriveranno dalla Corte di Giustizia per la violazione della Direttiva Uccelli, che i cittadini veneti dovranno pagare per le scelte venatorie dell’assessora vicentina Donazzan e del Presidente Galan. Non va dimenticato infatti che i cacciatori veneti, oltre 55.000 sono i cacciatori residenti in regione, risultano per il Popolo delle Liberta e recentemente pure per la Lega, un forte serbatoio di voti e, fra poco, si vota alle regionali. L’aspetto economico viene evidenziato anche dal gruppo verde regionale che in merito alle continue bocciature delle delibere sulla caccia afferma “che, se non fosse per i costi che l’operazione comporta alle finanze pubbliche, il tutto potrebbe essere etichettato solo con l’aggettivo “ridicolo”. I verdi veneti si augurano che “i nostri assessori abbiano capito che la fauna non è di proprietà dei cacciatori e va tutelata nel rispetto delle leggi vigenti” o nell’interesse comune diremmo noi parafrasando le righe presenti nel sito web personale della Donazzan che ha una battaglia aperta, ma per ora perdente, con le Peppole e gli Storni.

Ultimo aggiornamento ( Martedì 08 Dicembre 2009 20:29 )

Sto leggendo
Banner
Notizie flash

 -