Laguna di Venezia: ora il parco
Intervento uscito su VERDE AMBIENTE gennaio/aprile 2011
Lungo e articolato è l’iter amministrativo per la creazione del parco della laguna nord. Proposta che cerca di tutelare un’area della laguna di Venezia ancora intatta anche dal punto di vista morfologico.
La Giunta Comunale veneziana di centrosinistra guidata dal Sindaco Paolo Costa, su proposta dell’assessore all’ambiente Paolo Cacciari, con Atto di indirizzo n. 77 del 30 ottobre 2002, si assumeva l’impegno nove anni fa di far nascere il Parco della Laguna Nord. Precisamente si leggeva nell’Atto di indirizzo che “la Giunta comunale si impegna (…) ad effettuare tutte le azioni necessarie alla costituzione di un Parco di Interesse locale ai sensi della L. R. 40 del 16 Agosto 1984 nell’area della Laguna Nord e a predisporre tutti gli atti necessari a rendere coerenti in tale prospettiva gli strumenti urbanistici vigenti nell’area (…) ad effettuare tutti gli atti necessari allo scopo di costituire l’Ente Parco per la gestione politico-amministrativa del parco della Laguna”.
Agli inizi di gennaio del 2003, Graziano Taivan sul Gazzettino scriveva che ora vi erano le condizioni per la creazione di un parco naturale e archeologico nella laguna di Venezia. Per Taivan serviva “un parco, prima che sia troppo tardi. Prima che la laguna venga depredata dei suoi tesori, depauperata del suo patrimonio floro-faunistico, stravolta nel suo ecosistema, avvelenata nelle sue componenti fondamentali, sommersa da un mare di carte, normative, decreti, circolari dagli enti più disparati che alla fine contribuiscono con la loro non-applicabilità al suo irrimediabile degrado. La laguna di Venezia, con i suoi quasi trecento siti archeologici sommersi e semisommersi, costituisce la più grande area umida del mondo con diffuso interesse archeologico. In questo contesto la salvaguardia dei beni archeologici può essere perseguita solo mediante un sistema coordinato di interventi preventivi e di messa in sicurezza che tenga conto sia dei processi naturali che della frequentazione antropica della laguna”. Sempre all’interno dell’articolo, Luigi Fozzati, direttore di Nausicaa, sosteneva che la laguna "ha bisogno della costituzione di un parco perché la difesa dell'ambiente significa difesa dei siti archeologici che sono la storia di Venezia e del suo territorio".
Tre mesi dopo, con Delibera del Consiglio Comunale n. 99 del 8/9 luglio 2003 “Approvazione dell’Istituzione Parco della Laguna e del suo Regolamento” , il Consiglio comunale approvava la costituzione dell’Istituzione “Parco della Laguna” il cui scopo era la tutela e la valorizzazione ambientale e socioeconomica della Laguna Nord di Venezia, sulla quale l’Amministrazione comunale intendeva istituire un Parco di “interesse locale”, ai sensi della citata L.R. 40/1984.
Compito principale dell’Istituzione “Parco della Laguna” è la valorizzazione ambientale e socioeconomica dell’area della Laguna nord compresa nel perimetro proposto dall’Amministrazione comunale per la costituzione del parco di Interesse Locale. Questo attraverso la definizione e la promozione di usi compatibili con la salvaguardia delle valenze naturalistiche, archeologiche, storiche e culturali dei luoghi. Inoltre l’Istituzione ha lo scopo di gestire in modo unitario ed ecosostenibile il patrimonio immobiliare del Comune di Venezia ottenuto in concessione e collocato in laguna nord. I beni sono: Isola della Certosa, Forte Mazzorbo, Isola dei Laghi, Tenuta Scarpa Volo, Isola del Lazzaretto Nuovo, Ridotto San’Erasmo.
Il 25 settembre 2003 veniva pubblicato sui quotidiani locali e nazionali e ripreso anche dalla pubblicistica di settore, una lettera appello sottoscritta da 20 firmatari a sostegno del Parco della Laguna di 16 mila ettari così come previsto dalla nuova Variante al PRG per la laguna e isole minori appena approvata in Giunta comunale.
La lettera-appello, firmata fra gli altri anche da Gianfranco Bettin, Virginio Bettini, Vezio De Lucia, Danilo Mainardi, Edoardo Salzano, affermava che “(…) la preservazione dell’ambiente, per essere realmente efficace, deve quindi rientrare in un progetto integrato, a tutto campo – socio-economico, urbanistico, trasportistico – di sviluppo umano e di miglioramento della qualità della vita delle popolazioni insediate. Gli abitanti, i residenti, i cittadini sono il vero, possibile presidio contro usi impropri e devastanti degli spazi pubblici. Ciò passa attraverso un processo di apprendimento e di riappropriazione culturale dei valori ambientali fondativi storico-culturali del territorio e l’elaborazione di appropriate politiche di intervento pubblico partecipate, coinvolgenti ed inclusive. La nostra scommessa è che la ricerca di un interesse comune di tutti gli abitanti, non può – alla fine – che coincidere con la conservazione dei valori comuni che fanno del loro territorio un bene unico e irripetibile.
L’inserimento di una ipotesi di costituzione di un parco naturale, correttamente inquadrato nel contesto di una proposta di Variante urbanistica concernente la Laguna di Venezia, speriamo possa portare a concrete definizioni di efficienti strumenti di salvaguardia della laguna” .
Il 13 settembre 2004 con deliberazione n. 107, in ottemperanza delll’art. 27 della L.R. 40/1984, che riteneva necessario per istituire un Parco regionale di Interesse Locale, che l’Amministrazione Comunale individuasse l’area protetta nello strumento urbanistico generale delimitando l’ambito territoriale destinato a Parco, il Consiglio Comunale di Venezia adottava la sopra citata Variante al PRG per la laguna e le isole minori, definendo il perimetro proposto per il futuro Parco e introducendo le misure temporanee di salvaguardia valide fino all’istituzione dello stesso.
Inoltre, la stessa Variante, prendeva atto dell’esistenza, nell’ambito di applicazione del medesimo strumento di pianificazione, di “siti di importanza comunitaria” (SIC) e di “zone di protezione speciale” (ZPS), per cui avviava la definizione di una specifica disciplina.
Numerosi articoli delle stesse Norme tecniche speciali di attuazione, inoltre, dispongono limitazioni, precauzioni e condizioni specifiche alle trasformazioni e attività ammissibili nelle diverse componenti territoriali considerate dallo strumento di pianificazione laddove esse siano interessate dalle individuazioni dell’istituendo parco regionale di interesse locale, oppure dagli individuati “siti di importanza comunitaria” (SIC) o dalle individuate “zone di protezione speciale” (ZPS).
Questi importante strumento urbanistico che iniziava così il suo iter istituzionale, apriva ovviamente dibattiti, riflessioni e polemiche a livello trasversale.
Le elezioni amministrative della primavera 2005 premiavano ancora il centrosinistra e sancivano il ritorno alla carica di Sindaco di Massimo Cacciari che nel suo mandato non mostrava mai la volontà di portare a termine l’iter di approvazione del parco anche perché la Variante al PRG citata si fermava nei cassetti della Regione Veneto ente preposto alla sua definitiva approvazione.
Che la cosa non funzionasse lo avevano capito anche i verdi e le associazioni ambientaliste WWF, VAS e LIPU che nella primavera del 2006 convocavano una conferenza stampa presentando un documento che, dopo aver fatto il punto della situazione, chiedevano alla Giunta Cacciari di esprimersi in modo chiaro su come intendeva politicamente, amministrativamente e tecnicamente, operare per raggiungere l’obiettivo della creazione del “Parco della laguna”. Inoltre i verdi e le associazioni ambientaliste chiedevano che l’Istituzione in collaborazione con l’assessorato all’ecologia e l’Osservatorio naturalistico della Laguna del Comune di Venezia, si attivasse immediatamente per elaborare il Piano ambientale del parco indispensabile per la tutela e la difesa dell’ecosistema lagunare, per attivare il FORUM con le realtà associative, civili, sociali ed economiche, presenti nel territorio lagunare, al fine di condividere ed esplicare le scelte prioritarie che intendeva perseguire e infine per attivare quanto prima dei momenti informativi, con modalità e strumenti diversi, nel territorio per portare a conoscenza dei veneziani e non solo questa realtà e, specialmente, i suoi obiettivi prioritari.
La Giunta Cacciari elaborava il Piano di Assetto del Territorio (PAT) sulla base della nuova normativa urbanistica regionale e lo portava in discussione nelle circoscrizioni decentrate e con la città. Il dibattito era molto acceso intorno a diverse scelte strategiche cittadine e anche intorno al parco della laguna nord che veniva nella prima fase “dimenticato” dal Piano per poi rientrare dopo le numerose osservazioni dalle forze politiche e dalle associazioni giunte all’assessorato competente. Così il PAT definitivo conteneva il perimetro del parco della laguna nord così come previsto dalla Variante al PRG citata e non approvata dalla Regione.
Dopo oltre due anni di lavoro, la Giunta Cacciari a pochi mesi dalla fine del suo mandato decideva fra varie polemiche di rinunciare al PAT rimandando qualsiasi decisione alla nuova Giunta che sarebbe venuta alla luce dalle elezioni della primavera del 2010.
Le elezioni del 2010 premiavano ancora il centrosinistra con la nomina dell’attuale Sindaco Giorgio Orsoni. La notizia più importante per il parco arrivava dalla Regione Veneto che con Deliberazione della Giunta Regionale n. 2555 del 2 novembre 2010 approvava dopo anni la VPRG della laguna ed isole minori con il perimetro del parco della laguna.
Questo atto rappresenta una svolta per tutta la vicenda. La Regione infatti, con questo atto, di fatto accetta la richiesta del Comune di Venezia per la creazione dell’area a parco nella laguna nord.
Ora tocca al Comune fare la sua parte. L’assessorato all’ambiente del Comune di Venezia con l’assessore verde Gianfranco Bettin è al lavoro per portare in approvazione in Giunta e Consiglio Comunale la Delibera di istituzione del parco mentre il perimetro dello stesso, pur con qualche contraddizione da chiarire, è previsto dal nuovo PAT licenziato dalla Giunta comunale il 23 dicembre 2010 e in fase di discussione negli organi decentrati e nelle rispettive commissioni.
Giannandrea Mencini
Per ulteriori approfondimenti si rimanda a :
Giannandrea Mencini, Storia del parco che non c’è, Supernova edizioni, 2006;
Giannandrea Mencini, Riccardo Bottazzo, a cura di, Il parco che verrà, carta edizioni, 2009


