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Gli autostoppisti dello spazio...

Guida galattica per gli autostoppisti (1979, Urania). Ho letto con un certo “timore” questo libro, il primo di una serie, di Douglas Adams. Timore perché, pur avendo letto numerose recensioni interessanti, non capivo se avrei potuto apprezzare un libro di fantascienza “ironico” e “divertente”. Ebbene, il mio giudizio è positivo. Questo libro è davvero paradossale, irriverente, sarcastico e divertente. Una serie di trovate che si susseguono e descritte attraverso un linguaggio ironico che fa spesso sorridere.


La trama è molto semplice, come riporta wikipedia:
Il protagonista, Arthur Dent, scopre che alcune ruspe gialle (che ha appena notato nel suo giardino) stanno per demolirgli la casa in cui abita per fare spazio a una nuova superstrada. Dopo poche ore gli abitanti della Terra scopriranno che il loro pianeta sta per avere lo stesso destino, ma a cura di una flotta di astronavi che appaiono improvvisamente nel cielo. Arthur viene salvato da un suo vecchio amico, Ford Prefect, che si rivela essere un alieno originario della stella Betelgeuse e che lo trascina con sé, chiedendo un passaggio ad una delle astronavi demolitrici. Arthur scoprirà così un universo sconosciuto, nel senso letterale del termine, in cui la sua unica bussola sarà la Guida Galattica per gli Autostoppisti. Si tratta di un libro in forma di un piccolo computer (una sorta di eBook reader a comando vocale ante litteram), un best-seller universale (Terra esclusa), che si vende benissimo per due ragioni: costa poco, reca stampate, a grandi lettere amichevoli sulla copertina, le parole "DON'T PANIC".

Il resto sono vicende e incontri esilaranti. Tanti personaggi simpatici e strani come quelli citati ai quali aggiungo il robot perennemente in depressione: Marvin. Personaggio incredibile, alcune sue frasi e riflessioni strappano continui sorrisi al lettore.

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